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Cronaca

In viaggio verso Roma 3 mila "no" alle trivellazioni

Dopo l'allarme dei mesi scorsi, spedito ai ministri Prestigiacomo e Galan il plico con le firme dei cittadini che si oppongono alla richiesta di sondaggi in mare da parte della Northern Petroleum

LECCE - Una raccomandata è in viaggio verso Roma, nella speranza che finisca sul tavolo dei ministri Stefania Prestigiacomo e Giancarlo Galan, titolari rispettivamente dei dicasteri dell'Ambiente e dei Beni Culturali. La missiva contiene 26 pagine di allegati con l'elenco delle firme dei cittadini italiani che si oppongono alle trivellazioni nel basso Adriatico. Fino a ieri sera 2766 ma la campagna resta attiva.

Il primo della lista è Marcello Gaballo, di Nardò. Dopo di lui sono arrivate le sottoscrizioni in rete di persone residente in ogni parte di Italia, con "incursioni" dal Belgio, dalla Francia, dalla Germania, dall'Inghilterra, dall'Olanda e dagli Stati Uniti. Obiettivo della mobilitazione virtuale è quello di scongiurare le ispezioni sismiche con la tecnica dell'air gun a 25 chilometri dalla riva e la possibile installazione di pozzi per la ricerca e l'estrazione di idrocarburi, che tuttavia dovrebbero - a quanto si sa - essere quantitativamente pochi e qualitativamente non eccelsi.

La raccolta delle adesioni è andata avanti di buona lena e intanto sono ulteriori prese di posizioni istituzionali. Già nel dicembre del 2010 alcuni sindaci di località potenzialmente interessate dall'eventuali estrazioni, come Otranto, si riunirono ad Ostuni per sottoscrivere un documento da inviare al ministro Prestigiacomo.

Il plico spedito ieri nella capitale non è solo un segnale di partecipazione civica ma, come specificato, "è da intendersi ai sensi dell'articolo 6, comma 9 della legge 8 luglio 1986 numero 349, che consente a ogni cittadino italiano di presentare in forma scritta le proprie osservazioni sui progetti sottoposti a valutazione d'impatto ambientale (Via) e ai sensi del trattato di Aarhus. Quest'ultimo, recepito anche dall'Italia, afferma che le popolazioni hanno il diritto di esprimere la propria opinione su proposte ad alto impatto ambientale e che l'opinione dei cittadini deve essere vincolante".

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