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Cronaca Maglie

Indagine lampo, tre denunce. Il tesoro torna in chiesa

Ornamenti sacri e 6mila euro per rifare i campi di calcetto erano stati rubati dal Sacro Cuore di Maglie. La refurtiva scovata in un casolare, ieri sera. Tra i denunciati, anche un ex chierichietto

MAGLIE - Solo la notte precedente, il furto, che ha destato un certo clamore. Ieri sera, il ritrovamento della refurtiva. Indagine lampo dei carabinieri, culminata con tre deferimenti alla Procura di Lecce. I ladri erano riusciti ad entrare nella chiesta del Sacro Cuore di Maglie, rubando la cassaforte del parroco, e, dunque, contanti per 6mila euro, pissidi, ostensori e paramenti scari per un valore inizialmente indicato come di 15 mila euro, ma probabilmente superiore, forse attorno ai 25mila euro, (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=30905). Un vero e proprio tesoro, che fa gola a molti collezionisti. Esiste un mercato nero particolarmente fiorente, proprio nel settore degli ornamenti sacri.

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, coordinanti dal tenente Rolando Giusti, si sono messi subito a caccia dei possibili autori del furto, riuscendo a identificare e denunciare tre persone: P.E., di 50 anni, S.D., di 27, ed L.P. di 21. Quest'ultimo, curiosità, ex chierichetto di quella parrocchia, che evidentemente non ha colto alla lettera il comandamento che ordina ai credenti di non rubare. Denunciati e non arrestati, comunque. Gli elementi di prova ci sarebbero tutti, per i militari, ma i tre sono stati fermati al di fuori della flagranza di reato.

Era stato il parroco, don Antonio, a denunciare ieri mattina, presso la stazione dell'Arma, il clamoroso furto dell'intera cassaforte, sradicata dal muro, e, dunque, di arredi sacri e denaro. Le indagini hanno preso fin dalle prime battute una piega decisa verso alcuni soggetti della zona già noti per reati contro il patrimonio. E nel pomeriggio, dopo tante ricerche, finalmente i carabinieri hanno trovato la cassaforte. Era stata depositata all'interno di un'abitazione abbandonata, nascosta dietro ad un muretto.

L'attenzione è ricaduta su quella casa, che sorge sulla Maglie-Gallipoli, anche per via di una luce esterna accesa. Fatto insolito, ovviamente, poiché, in teoria gli ambienti dovevano essere deserti. Ma un altro elemento ha destato sospetti: il pungente e caratteristico odore di ferraglia bruciata, che proveniva proprio dalla cassaforte, appena tagliata con una flessibile. I militari hanno aspettato nascosti in un boschetto nelle vicinanze e sono intervenuti nel momento in cui due persone hanno fatto ingresso in casa, avvicinandosi al forziere, probabilmente per dividere il bottino.

Croci, calici e quant'altro, tra cui persino reliquie dei Martiri d'Otranto, erano tutti all'interno della cassaforte, mentre circa 6mila euro (che servivano a don Antonio per la ristrutturazione di un campo di calcetto) sono stati ritrovati in seguito, in parte su uno dei due soggetti arrivati nella casa, in parte addosso ad una terza persona, successivamente fermata ed identificata. Le indagini non si fermano qui, però. Sono tuttora in corso per verificare la partecipazione di eventuali altri complici. Per ora, i tre rispondono di furto in concorso. La refurtiva, esibita oggi nel corso di una conferenza stampa, tornerà nelle prossime ore in possesso di don Antonio, che già domani, nel corso della messa, coglierà l'occasione per ringraziare pubblicamente i carabinieri.

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