Invade 26 ettari di fondi con liquidi di scarto oleari

Sono arrivati con un trattore ed hanno iniziato a versare acque reflue di vegetazione come se niente fosse, trasformando qualcosa come 260mila metri quadri di terreni agricoli nei dintorni di Ugento in maleodoranti acquitrini. Un'operazione assolutamente vietata, senz'altro per come è stata seguita, e che è costata una denuncia per l'amministratore di un frantoio oleario del posto, un uomo di 44 anni. Sono arrivati con un trattore ed hanno iniziato a versare acque reflue di vegetazione, trasformando qualcosa come 260mila metri quadri di terreni agricoli nei dintorni di Ugento in un acquitrino, secondo le accuse. Un'operazione che è costata una denuncia per l'amministratore di un frantoio oleario del posto, un uomo di 44 anni. Ciò il trattore della sua azienda ha versato era la risultanza della molitura delle olive, in quantità enormi, senza che i terreni - due in tutto, e molto vasti - fossero in grado di assorbire quei liquidi, secondo quanto rilevato dalla guardia di finanza della tenenza di Casarano, creando quindi - sempre in base al deferimento - i presupposti per un danno ambientale.

Gli uomini della guardia di finanza si sono recati il 24 gennaio scorso nei due terreni, trovando quelle che sono state definite enormi discariche abusive di acque reflue. Inevitabile il sequestro e la ricaduta delle responsabilità sul titolare dell'azienda, citato ora presso la Procura di Lecce, il quale, secondo la normativa, avrebbe dovuto smaltire gli scarti di produzione in appositi impianti. L'azienda, dal canto suo, sostiene che si tratti di residui di lavorazione utilizzati come ammendante organico per la fertilizzazione dei terreni, versati su terreni autorizzati, e a tale proposito ha richiesto delle verifiche da parte dell'Ausl di zona. Proprio per questo motivo sono stati prelevati alcuni campioni.