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Cronaca

"La mia famiglia in Egitto, sul pullman della tragedia"

Daniele Lezzi, di Lecce, ha saputo ieri pomeriggio dal cognato dell'incidente ad El Alamein che ha provocato due vittime. "Mia sorella è stata sbalzata fuori, ha fratture al bacino. I miei contusioni"

"Oggi sono più rilassato. La mia famiglia sta bene, i miei genitori se la sono cavata solo con alcune contusioni e rientreranno in Italia domani (venerdì 11 gennaio, N.d.R.). Solo mia sorella ha subito alcune fratture, ma per fortuna non gravi, al bacino. E' ancora ricoverata ad Alessandria e rientrerà sabato, con suo marito, l'unico uscito totalmente illeso da quel pullman tra i miei parenti e che ovviamente le sta rimanendo accanto. Prenderanno un volo speciale". Daniele Lezzi, 31enne di Lecce, racconta in anteprima assoluta per LeccePrima la disavventura accaduta alla sua famiglia. Ora può tirare un sospiro di sollievo. Ma ieri, mercoledì 9, intorno alle 15 ora italiana (14 nel Paese del nordafricano), ha ricevuto una telefonata agghiacciante da suo cognato, Giuseppe Piccioli, 39enne: tutta la sua famiglia è rimasta coinvolta nel terribile incidente avvenuto nei pressi di El Alamein, dove un pullman di turisti italiani si è ribaltato provocando un bilancio pesantissimo: due vittime, Matilde Azzi, 80enne di Parma e Mara Nardi di Roma, e ben quindici feriti.

Il loro era un viaggio agognato da tempo, organizzato dall'Associazione italiana insegnanti di geografia in uno dei luoghi più suggestivi del pianeta, alla scoperta di una civiltà millenaria e di località intrise di storia e cultura. Un paradiso che si è trasformato in un incubo di fiamme, sangue, dolore. "Ho parlato con mio cognato per farmi raccontare quei momenti, ma dice di ricordare poco. Lo stesso i miei genitori e mia sorella". Lo choc di un evento grave può ovviamente portare ad idee confuse anche sulla ricostruzione cronologica degli istanti e sul vissuto. "Mi ha detto soltanto che si stavano recando da El Alamein ad Alessandria - spiega Daniele Lezzi - quando, all'improvviso, mentre il pullman, che forse stava procedendo un po' troppo spedito, effettuando una svolta ha fatto un vorticoso testacoda e poi s'è ribaltato su se stesso più volte". Forse anche un banco di nebbia all'origine della tragedia. Una "centrifuga" seguita da uno schianto violentissimo, perché, sempre secondo le parole che Piccioli, docente universitario, ha riferito per telefono, "mia sorella è stata letteralmente sbalzata fuori dal pullman".

Ed è proprio lei, Serena Lezzi, 32enne, ricercatrice universitaria, la persona della famiglia che ha subito le conseguenze peggiori, con le fratture al bacino. Solo contusioni, invece, per i genitori, Antonio Lezzi, 67enne ex funzionario dell'Università ormai a riposo, e Cecilia Santoro, 72enne insegnante della facoltà di Geografia, prossima alla pensione. Di più non dice, Daniele Lezzi, anche perché le notizie sono arrivate frammentarie ("ci sono state difficoltà di comunicazione con i telefonini", spiega) e si cerca ancora di comprendere quali siano state le dinamiche esatte del tremendo salto nel vuoto del mezzo, all'interno del quale vi erano 29 turisti provenienti da diverse regioni italiane, un folto gruppo partito il 4 gennaio con due voli da Milano e Roma. Dopo l'incidente, i feriti sono stati ricoverati in quattro ospedali diversi di Alessandria. "Tengo però in modo particolare a ringraziare tutta l'organizzazione dei soccorsi, per l'efficienza, e in particolare il ministero degli Affari esteri, il consolato e la Mondial assistance, l'agenzia assicurativa del tour operator, che si sono mossi con grande tempestività e che ci sono stati vicini in queste terribili ore. Sono stati tutti veramente eccezionali". Ora, Daniele, attende solo di poter riabbracciare la sua famiglia.

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