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Cronaca

Gambizzato nell'area di servizio: panico alle porte della città

Intorno alle 19.30, nell'impianto di carburanti "Esso" all'imbocco della statale per Brindisi, Davide Vadacca, di Lecce, è stato ferito alla gamba sinistra. Contro di lui sono stati sparati almeno quattro colpi di pistola

 

LECCE – Quattro colpi esplosi da distanza ravvicinata, con un’arma calibro 22, contro quel giovane in fuga a piedi verso il retro della stazione di servizio. Tre, almeno, quelli a segno nella gamba sinistra, uno dei quali l’ha perforata, fuoriuscendo.  Un agguato in piena regola, rapido, preciso, forse senza l’intenzione di uccidere, ma, comunque, di infliggere una severa lezione.

Una ritorsione premeditata? Un tentativo di chiarimento finito male? Le ipotesi sono tante, ma è ancora presto risalire ad un movente preciso. Tutto avvolto nell’ombra, come il numero esatto delle persone che hanno agito. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Lecce avranno molto da lavorare per capire perché, qualcuno, ha voluto ferire Davide Vadacca, 30enne, leccese. Un giovane che ha alle spalle alcuni precedenti. Nel novembre del 2011, è stato condannato in primo grado con il rito abbreviato ad un anno di reclusione, con pena sospesa, nell'ambito dell'operazione "Little Devil", condotta dai carabinieri del comando provinciale di Lecce, che, il 15 settembre dell’anno precedente, chiusero il cerchio su di un gruppo di giovani ritenuti di far parte di una banda piuttosto variegata e trasversale, in cui diversi sodali sarebbero stati dediti al traffico di droga e, in alcuni casi, si sarebbero autofinanziati con le rapine. Nel caso specifico di Vadacca, si sarebbe comunque trattato di una posizione decisamente più sfumata, rispetto ad altri.

L’inquietante episodio è avvenuto intorno alle 19,30, nell’area della stazione di servizio “Esso, alle porte di Lecce, sulla strada statale, in direzione di Brindisi. Dopo l’agguato, la fuga, rapida, veloce. Con un’auto? Una moto? Anche questo, un punto oscuro. I carabinieri stanno cercando da un lato di sondare eventuali testimonianze, dall’altro di capire di più della dinamica, tramite le due videocamere di sorveglianza poste sulla copertura della stazione di servizio. Le quali, però, volgono in direzione delle pompe di benzina, e non del luogo materiale della sparatoria.

Ombre, tante ombre, dunque. Per ora è chiaro soltanto che Vadacca ha raggiunto la stazione a bordo di una Bmw 730 e che ha posteggiato l’auto accanto ad una delle pompe di carburante. Dunque, intenzionato a fare benzina. Ma aveva, nel frattempo, preso appuntamento con una o più persone? Oppure è stato seguito, raggiunto, e colpito di sorpresa? Di certo c’è solo che il 30enne è sceso dall’auto, forse avendo riconosciuto qualcuno o forse essendo già sotto il tiro della pistola di un uomo sbucato all’improvviso, e che i colpi sono stati esplosi qualche metro più indietro, rispetto al punto in cui ha parcheggiato, verso il lato sinistro dello stabile in cui ha sede il bar. Una zona poco illuminata. E quando sono partiti i colpi, in rapida successione, Vadacca ha tentato si sfuggire allontanandosi, per poi accasciarsi a terra.

Poco dopo, per soccorrere il giovane, è intervenuta un’ambulanza del 118. I sanitari hanno trasportato d’urgenza il ferito all’ospedale “Vito Fazzi”. Negli stessi istanti, sono arrivati i carabinieri del nucleo radiomobile, che hanno svolto un primo sopralluogo, in attesa della scientifica, che ha recuperato sul terreno quattro bossoli. Sul posto anche agenti di polizia della squadra mobile e militari del nucleo investigativo. Un addetto alle pompe di benzina è già stato sentito a sommarie informazioni, ma ha riferito di non aver visto nulla di particolare, perché, in quel momento, impegnato nelle sue mansioni. Nelle prossime ore, compatibilmente con le sue condizioni, dovrebbe essere ascoltato anche il ferito.  

Le foto dell'agguato. L'auto e i reperti

 

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