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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Pietre contro il Tir, l’autista si sveglia di soprassalto: “Volevano rapinarmi i soldi”

Un 25enne leccese arrestato e due gemelli 17enni della provincia denunciati. L'episodio nella notte nel piazzale della Esso sulla tangenziale est. Un trasportatore albanese che era in sosta ha chiamato la polizia. Il maggiorenne avrebbe anche opposto resistenza agli agenti

LECCE – Si è conclusa con un arresto e due denunce una notte particolarmente movimentata in cui un autotrasportatore albanese, mentre stava riposando all’interno del Tir, all’improvviso si sarebbe svegliato a causa di forti rumori avvertiti sulla carrozzeria.

Era appena stato accerchiato da un gruppo di giovani la cui intenzione, lanciando pietre e tentando di forzare le portiere, secondo quanto dallo stesso autista denunciato alla polizia, sarebbe stata quella di rapinarlo. E, con l’arrivo delle volanti, in tre sono stati acciuffati e condotti in questura: Japoco Di Tondo, un 25enne leccese, domiciliato nella frazione marittima di Frigole, e due fratelli gemelli, questi ultimi di 17enni e residenti in un comune dell’hinterland. Per il primo sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre per i fratelli è scattato il deferimento in stato di libertà alla Procura dei minori e l’affidamento alla madre.

Tutto ha avuto inizio verso l’una e mezza di notte, quando sul 113 è arrivata la telefonata del conducente del Tir. Stava chiamando dalla stazione di servizio Esso che si trova sulla tangenziale est, tra l’uscita 7 e l’uscita 6, in direzione Brindisi. Quando i poliziotti sono arrivati sul posto, hanno notato dapprima l’autoarticolato in un punto dell’ampio piazzale e, subito dopo, Di Tondo. Con i due 17enni, sembra che stesse cercando di confondersi con un gruppo di altri tre giovani, questi ultimi appena arrivati e intenti a fare rifornimento alla loro autovettura.

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Mostrando i danni sul mezzo, intanto, l’autista ha indicato quali responsabili il 25enne e i gemelli, spiegando di essersi destato di soprassalto, aver acceso le luci interne alla cabina e aperto le tendine, in modo da far notare la sua  presenza, con la speranza che si dileguassero. Ma nulla, i tre, stando sempre al racconto, avrebbero continuato a lanciare pietre sui finestrini della cabina della motrice e tentato di forzarne le portiere, intimandogli di consegnargli i soldi.

I tre giovani sono stati accompagnati in Questura e qui, raccolta la denuncia del trasportatore albanese e ricostruiti i fatti, Di Tondo è stato arrestato per rapina aggravata in concorso. Non solo. Risponde anche di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Sia durante il controllo presso il distributore di benzina, sia nel corso dell’accompagnamento verso gli uffici della Questura, il giovane avrebbe opposto resistenza e proferito termini minacciosi e oltraggiose verso gli agenti. I due gemelli, invece, sono scampati all’arresto, ma restano comunque indagati. Di Tondo è difeso dall'avvocato Francesco Calabro. 

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