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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Via Ludovico Ariosto

In farmacia con banconote da 20 euro false. E si moltiplicano i casi nel Salento

Denunciata una coppia di giovani bulgari. Sul posto sono intervenuti immediatamente gli agenti di polizia delle volanti e i "nibbio", che li hanno fermati e condotti in questura. Ma nel corso dell'estate in tanti hanno segnalato episodi più che sospetti

LECCE – E’ successo ieri pomeriggio nella farmacia “Chiga” di via Ludovico Ariosto, ma in realtà i casi in città (e non solo) si sprecano. Bastano poche telefonate a commercianti per ascoltare aneddoti provenienti dal centro come dalla periferia: negozi d’abbigliamento, alimentari, macellerie, bar, pub, via Zanardelli, viale della Libertà, via Taranto, via del Mare, e solo per citare qualche caso sparso in giro.

In molti, forse troppi, hanno avuto a che fare negli ultimi mesi con banconote false, e di tagli diversi. Quelle da 100 euro sembrerebbero in dimunizione, mentre si stanno inflazionando le “colleghe” da 50, ma soprattutto da 20 euro, più facili da smistare per piccoli acquisti. E proprio queste ultime sono le protagoniste di una vicenda per la quale è scattata la denuncia a piede libero nei confronti di una coppia di bulgari: lui, Y.Y., 21enne, lei B.V., 29enne. Caso dovuto alla rapidità degli agenti di polizia, perché il problema è sempre lo stesso: rintracciare chi smista le banconote false non è affatto semplice.

Il più delle volte il malandrino è lesto a sgattaiolare e a far perdere le tracce quando sulla testa del commerciante raggirato sembra quasi materializzarsi il fumetto delle vignette con tanto di punto esclamativo e nello sguardo si legge forte e chiaro il sospetto. E fra telefonata a 112 o 113 e arrivo della pattuglia, spesso e volentieri lo “smistatore” ha già preso il largo, anche perché è difficile e a volte rischioso tentare di trattenerelo.

Ieri, dunque, dalla farmacia leccese è giunta presso la sala operativa della questura una chiamata in cui si riferiva, con una certa discrezione e senza farsi notare troppo, che pochi minuti prima una coppia di stranieri, in quel momento ancora all’interno, aveva pagato una fornitura di prodotti per bambino del costo di 68,89 euro usando quattro banconote da 20.

Ma il tatto esercitato di chi ha afferrato i soldi ha permesso di scoprire come si trattasse probabilmente di carta straccia. Quando il ragazzo bulgaro ha intuito cosa stesse avvenendo e ha capito di rischiare guai seri, ha avuto un vero e proprio moto di stizza. Ha afferrato in mano una banconota da 20 e l’ha strappata in due parti, sostituendola con una da 10 euro. Nel frattempo, però, i poliziotti – quelli del “nibbio”, il reparto in moto – si erano già fiondati sul posto e di lì a poco sarebbe arrivata anche una volante.

Ricostruiti in breve i fatti, la banconota è stata sequestrata per accertamenti. Nello stesso tempo, gli agenti hanno perquisito i due cittadini stranieri e l’auto posteggiata nei pressi del marciapiede opposto, una Mercedes E250. Tuttavia, non hanno trovato altro di compromettente.

La coppia è stata condotta presso gli uffici di polizia e, appurata la falsità dei soldi, entrambi sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per spendita di banconote false in concorso.

Come detto, però, gli episodi negli ultimi tempi si sono accavallati e questo non è certo l’unico. Gli stessi attori in ballo sono di volta in volta diversi. C’è chi racconta di un ragazzo molto giovane, sulla ventina d’anni, che ha tentato di acquistare qualche tempo addietro un paio di scarpe alla moda, in saldo, usando una banconota da 100 euro, salvo fuggire una volta scoperto, e chi narra di un paio di irreprensibili professionisti leccesi recatisi alla cassa a pagare una birra con soldi da 20 euro falsi, evidentemente rifilati loro da altri individui in occasioni ormai impossibili da ricostruire. Ed è anche e soprattutto così che la cartamoneta tarocca circola liberamente.

Nel corso dell’estate ci ha provato qualche turista proveniente dalla Campania, scoperto in un bar leccese e poi – inutile dirlo – allontanatosi in fretta. A Gallipoli, invece, un tabaccaio ad agosto è riuscito a far incastrare un uomo di Battipaglia, avvisando i carabinieri.

I metodi per scoprire le banconote uscite da qualche tipografia clandestina (se non addirittura “fatte in casa”) sono diversi. Chi maneggia tutto il giorno denaro di solito riesce ad accorgersi con i polpastrelli delle irregolarità che segnano il solco tra vero al falso. Molti, comunque, onde fugare ogni dubbio, usano i rilevatori, piccoli scanner che risultano pressocché affidabili. 

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