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Cronaca

Prosegue il servizio dei centri diurni. Prorogati i contratti dei lavoratori

23 operatori temevano di dover tornare a casa, la Asl trova una soluzione per garantire con la continuità dell'assistenza fino alla normalizzazione del rapporto di lavoro

LECCE – Una buona notizia per le persone affette da disturbi psichiatrici arriva dalla Asl di Lecce. Il servizio offerto dai 6 Centri diurni non si fermerà ed i contratti del personale saranno prorogati finché non sarà normalizzato il rapporto di lavoro degli operatori. I 23 collaboratori - che operano nei Centri di salute mentale e nel Centro per la cura e la ricerca sui disturbi del comportamento alimentare - nei giorni scorsi avevano lanciato l’allarme riguardo alla possibilità che non gli venisse rinnovato il contratto a partire dal nuovo anno.

Il problema, di fatto, non si è presentato grazie alla soluzione-ponte, basata sulla compartecipazione finanziaria tra Regione e Piano di zona, individuata questa mattina durante una riunione presso la direzione generale di via Miglietta. Vi hanno partecipato l’assessore regionale alle Politiche sociali Salvatore Negro, i vertici Asl al completo con il direttore generale Silvana Melli, il direttore sanitario Antonio Sanguedolce e il direttore amministrativo Antonio Pastore, il consigliere regionale Paolo Pellegrino, i sindaci di Campi e Lequile, il direttore del Dsm Lecce Serafino De Giorgi e il direttore del personale Domenico Morelli.

All’origine dell’incontro – ha ricordato l’assessore Negro - i rilievi mossi dal ministero delle Finanze e dalla ragioneria dello Stato sulla “non conformità” dei contratti degli operatori rispetto alla normativa vigente. “Con la conseguenza di mettere a repentaglio non solo 23 posti di lavoro ma anche la stessa continuazione del servizio che – ha precisato Negro - è comunque a livelli ottimali ed ha al suo interno esperienze e competenze riconosciute”.

Di qui l’impegno annunciato dall’assessore regionale: “La Regione si è fatta carico del problema sin dal primo momento ed è conscia che il servizio, che riguarda oltre 120 assistiti, non può essere interrotto: la continuità assistenziale è fondamentale. Per questo, a seguito della formale e tempestiva richiesta avanzata dalla Asl, anticipo che la soluzione individuata sarà quella di una proroga a tempo, condizionata all’avvio di una procedura di normalizzazione della situazione. Lo sforzo che chiediamo ai sindaci, anche a quelli la cui assenza sono costretto a stigmatizzare, è di darci una mano”.

“Del resto – ha precisato il direttore generale Melli - è la legge che prevede in modo puntuale la compartecipazione della spesa tra gestione strettamente sanitaria e ambito sociale. Rispetto al percorso da affrontare, già dal primo gennaio prossimo, chiedo che sia un gruppo a livello regionale, con dentro anche i sindaci, a valutare le soluzioni da studiare e da realizzare concretamente. Accolgo con favore la volontà della Regione di rimettere il servizio in ordine”.

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