In auto cocaina, due panetti di hashish e uno sfollagente: 48enne arrestato dopo il controllo

LECCE – Con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, nel corso della notte è finito in carcere Giuseppe Tornese, 48enne di Lecce, già noto alle forze dell’ordine e sempre per vicende legate alla droga. Non solo. All’uomo è stato contestato anche il porto d’armi od oggetti atti a offendere, visto che è stato trovato pure uno sfollagente telescopico. Tornese non era solo, quando è stato fermato in auto per un controllo dalla polizia, ma con altri tre soggetti, fra cui il figlio. Tuttavia, si è assunto la paternità di tutto il materiale ritrovato e per questo è stato l’unico a patire conseguenze.

Tutto è avvenuto poco dopo mezzanotte, quando gli agenti di una volante, in servizio di perlustrazione in città, hanno notato un’utilitaria con quattro persone a bordo, il cui conducente ha dato la sensazione di voler evitare spiacevoli (per lui), incontri, accelerando all’improvviso per allontanarsi, non appena ha scorto l’auto della polizia. Ma, come spesso accade, proprio questo movimento ha insospettito i poliziotti che, quindi, hanno deciso sul serio di fermare il veicolo, seguendolo fra le vie ancora affollate di pedoni, nonostante l’ora tarda, fin quando si è fermato nei pressi di un’altra vettura, quest’ultima regolarmente parcheggiata.

In auto, come detto, erano in quattro e tutti, peraltro, noti agli agenti. Oltre a Tornese, che era alla guida, anche figlio 19enne, un 24enne di origine albanese e un leccese di 32 anni. Tutti hanno mostrato un atteggiamento insofferente, quando sono stati invitati a scendere dall’auto. Nel frattempo, è stato chiesto il supporto di altre due volanti di pattuglia per un controllo approfondito.

I quattro, così, sono stati perquisititi, ma addosso non avevano nulla di particolare. Le sorprese, piuttosto, erano proprio nell’abitacolo della vettura, dentro la quale sono stati trovati 11 grammi di cocaina, due panetti di hashish per 190 grammi totali e un bilancino di precisione, il tutto nascosto nella mascherina di plastica sotto la scatola dello sterzo. Mentre, fra i due sedili anteriori, c’era lo sfollagente e nel vano oggetti dello sportello del lato del conducente anche un paio di forbici.

Tornese s’è assunto la responsabilità della droga e degli altri oggetti sequestrati e la perquisizione è proseguita anche in casa sua, dove, nel comodino della camera da letto, si trovavano altri 6 grammi di hashish e duecento bustine di cellophane trasparente, utilizzate probabilmente per confezionare singole dosi di stupefacente da rivendere al dettaglio. Sentito il pubblico ministero di turno, Giorgia Villa, Giuseppe Tornese è stato dichiarato in arresto e condotto in carcere.