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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Deve scontare oltre vent’anni, cerca di darsi alla macchia: fermato l’ex boss

Roberto Nisi, oggi 71enne, un tempo a capo del clan della Scu Nisi-Briganti di Lecce, rintracciato in un supermercato di Torvaianica, sul litorale laziale. Da novembre, divenuto esecutivo il provvedimento, si era sottratto alla cattura della polizia

LECCE – Finisce in carcere Roberto Nisi, oggi 71enne. Uscito di scena ormai da diversi anni, rispetto agli ambienti della criminalità organizzata, restano comunque da scontare ancora lunghe pene detentive, derivanti dal ruolo apicale ricoperto in passato. Un tempo, infatti, era al vertice del clan Nisi-Briganti affiliato alla Sacra corona unita e che aveva il controllo di diverse attività su Lecce e dintorni.

Consapevole che sarebbe presto arrivata l’ora di pagare tutti i debiti rimasti in sospeso con la giustizia, Nisi avrebbe tentato di sottrarsi alla cattura. Ma è stato rintracciato ieri a Torvaianica, popolosa frazione marittima di Pomezia, e arrestato.   

Roberto Nisi è destinatario di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti per oltre vent’anni di reclusione. A emetterlo è stata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce il 17 novembre scorso, per reati in tema di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e armi.

Divenuto esecutivo il provvedimento, l’ex boss avrebbe cercato di far perdere le tracce, rendendosi irreperibile. Le indagini svolte dagli uomini della polizia, sotto il coordinamento del Servizio centrale operativo, hanno però permesso di individuarlo sul litorale laziale. È stato fermato mentre si trovava all’interno di un supermercato, intento a fare la spesa. A fermarlo sono stati gli investigatori della squadra mobile di Lecce e della Sisco (Sezione investigativa del servizio centrale operativo) salentina, con il supporto dei colleghi romani.

Ascesa e caduta di un boss

Si fa risalire al primo decennio degli anni 2000 il momento più florido del clan da lui un tempo retto. Alla fine di gennaio del 2012, la squadra mobile pose sostanzialmente fine alle attività del sodalizio (con tentativi successivi di giovani luogotenenti di riprenderne le redini) tramite una maxi-operazione ribattezzata “Cinemastore” che portò a quarantanove arresti.

Roberto Nisi riuscì a darsi alla macchia per oltre un anno. Fu arrestato, infatti, solo il 12 maggio del 2013, dopo essere stato rintracciato presso la stazione Termini di Roma, probabilmente prima di raggiungere altre località dove proseguire la sua latitanza. Poi, sono arrivate le condanne, per l’operazione principale e per altre vicende criminali in cui è rimasto coinvolto.

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