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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Via Gabriele D'Annunzio

"Aiuto", ma nessuno apre: via assediata da vigili, polizia e 118. Era una nevralgia

Maxi equivoco, o quasi, in via D'Annunzio. Pompieri con autoscala e volanti, ambulanze dopo che alcuni hanno sentito invocazioni di aiuto in un palazzo. Al primo intervento, nessuna risposta. Si è passati all'azione, ma alla fine ha aperto un'anziana: "Non ho sentito il campanello. Mio marito? Un malesse"

LECCE – Il genio incomparabile di William Shakespeare non concepì mai titolo così indovinato per un’opera: “Molto rumore per nulla”. Locuzione elastica e malleabile, adattabile a qualsiasi circostanza, ben oltre i temi della commedia teatrale che il drammaturgo inglese ambientò a Messina.

Ad esempio, “molto rumore per nulla” (o quasi) s’è sentito forte e chiaro nella tarda mattinata di oggi in via Gabriele D’Annunzio, nel centro di Lecce. Era l’acuto strillo delle sirene di vigili del fuoco, ambulanze e pattuglie della questura. Tutti arrivati a coppie. Due squadre dei pompieri con una camionetta e la provvidenziale autoscala, due veicoli del 118 con barelle e attrezzi vari, due volanti di polizia pronte a tutto. Il massiccio dispiegamento che di solito si vede sugli scenari gravi, quando la cronaca più nera spezza la routine quotidiana di un quartiere.

Un movimento di tale portata non poteva certo passare inosservato, alle 11,30 di mattina, a poche decine di metri da piazza Ludovico Ariosto, dove vi sono negozi, studi professionali, bar, supermercati. Una zona commerciale a quell’ora presa d’assedio da tanti cittadini e in cui si trovano anche diversi uffici pubblici, fra cui quello dell’Agenzia delle entrate.

Ed è proprio nell’edificio che ospita quest’ultima, ma verso gli appartamenti residenziali dei piani superiori, che era stata localizzata una pressante richiesta di aiuto. C’è poco da ridere. Chi ha avvertito le urla deve essersi sentito gelare il sangue nelle vene. “Aiuto, aiuto”, implorava qualcuno. “Aiuto, aiuto”. Poi, il silenzio. Quel silenzio prolungato che solleva una cortina di ansia, che fa temere il peggio, che porta all’inevitabile conseguenza: telefono in mano e via, 118.

Ed ecco l’arrivo di una prima ambulanza. Individuato portone e appartamento esatti, gli operatori hanno raggiunto il piano e bussato più volte. Dalla parte opposta, però, nessuna risposta. I sanitari hanno valutato che non vi fosse un solo secondo da perdere. E sono fioccate le chiamate al 115. La richiesta sul posto dei vigili del fuoco, resa necessaria dall’eventualità di dover sfondare le porte o passare dal balcone.

Gli stessi vigili, da prassi, hanno poi avvisato la polizia, qualora vi fosse urgenza di un’indagine, bisogno della forza pubblica. E allora, chiamate anche al 113. Insomma, poco prima di mezzogiorno via D’Annunzio era bloccata, invalicabile, scenario quasi di un set da film d’azione: Ll’autoscala in mezzo, con i pompieri pronti a issarsi fino in cima al palazzo, due volanti posteggiate davanti al portone, una seconda ambulanza in arrivo.

Intorno, un capannello sempre più folto di passanti, e tanti curiosi affacciati a loro volte alle finestre dello stabile oggetto di cotante attenzioni e dei palazzi circostanti, a cercare di capire cosa stesse avvenendo.

Tutto un equivoco, o quasi

Proprio mentre l’autoscala s’innalzava al cielo e i vigili chiedevano lumi a uno dei residenti del piano superiore, ecco l’arcano svelato. Finalmente, dopo interminabili minui di sonore scampanellate e pugni sulla porta per richiamare l’attenzione all'interno, qualche attimo prima di farsi largo a spallate, un’anziana ultraottantenne ha aperto l’uscio.

Immaginarsi la scena quando la nonnina e s’è vista circondata da divise rosse, fosforescenti e blu: tutti i colori delle emergenze in un fazzoletto di pianerottolo. E sulla sua testa s’è quasi materializzato il punto interrogativo dei fumetti. “Che sta succedendo? Non potevo aprire, non ho sentito. Ero impegnata in un’altra stanza…”, sembra che abbia riferito. L’età, si sa, affievolisce l’udito.  

Alla fine, tutto chiarito. Sì, è vero, qualcuno (suo marito) aveva urlato, a causa di un malessere e di una forte nevralgia, ma poi tutto si era risolto. Non aspetti da sottovalutare, sia chiaro, ma probabilmente anche la normalità, per quella coppia di anziani, costretta a far i conti con gli acciacchi degli anni. Una visita all’interno dei sanitari ha appurato che di questo effettivamente si trattava.

Insomma, se solo la porta si fosse aperta subito, si sarebbe evitato il gigantesco equivoco. E così, all’imponente spiegamento di forze non è rimasto altro da fare se non togliere l’assedio da via D’Annunzio.

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