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Cronaca

“Polizia, servono rinforzi sul territorio”. L’appello del sindacato Sap

A dispetto dei proclami del ministro Alfano, nessun agente inviato dopo l'estate ed in provincia di Lecce: ne mancano almeno 100

LECCE – La polizia leccese, alle prese con le solite e gravose condizioni di sotto organico, denuncia l’ennesimo paradosso: da pochi giorni sono state trasferite mille unità di personale sul scala nazionale, ma a Lecce e dintorni non è arrivato nessuno.

Lo comunica il sindacato autonomo Sap: “Questi sono i fatti che seguono le promesse di incremento di personale sbandierato in occasione della presentazione del Piano per la sicurezza in prefettura nella primavera del 2016: in quell’occasione soltanto 38 poliziotti furono inviati, per circa un mese, a presidiare il territorio di Gallipoli”.

“Solo pochi mesi addietro il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, intervenuto a Lecce per la sottoscrizione dell’accordo di sicurezza integrata, aveva promesso l’invio di rinforzi nel Salento, zona strategica per il turismo del Sud Italia – ricordano i segretari del Sap-. Alfano aveva assicurato l'aumento del contingente in servizio a ridosso della stagione estiva, nonostante il grosso delle risorse sarebbe stato impiegato a Roma per la sorveglianza del Giubileo. Nel patto, siglato alla presenza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, del prefetto di Lecce Claudio Palomba, del procuratore Cataldo Motta e del presidente della Camera di Commercio, Alfredo Prete, era previsto un rafforzamento complessivo delle forze dell'ordine, soprattutto in zone calde come Gallipoli, città che conta due milioni di presenze nell'intera stagione, a fronte di una popolazione di appena 20 mila abitanti”.

Il sindacato ricorda e riporta le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal ministro: “Gallipoli è diventata una nuova capitale del turismo nazionale e ciò va reso sicuro. Rafforzeremo i presidi di sicurezza, stiamo lavorando per accelerare il più possibile l'invio di questi rinforzi prima della stagione estiva”.

“Il sistema di sicurezza nella provincia di Lecce, invece e a dispetto di tutti i proclami, convive da anni con il disinteresse delle istituzioni centrali – continua il Sap -. I fenomeni di microcriminalità, la gestione dell’immigrazione e relativi sbarchi, gli aumenti esponenziali delle affluenze turistiche estive, la movida senza controllo, non vengono prese in considerazione dai vertici istituzionali e queste scelte di non inviare agenti in più ci impediscono di raggiungere un’efficiente organizzazione della sicurezza”.

Per comprendere la complessità e la gravità della situazione sono sufficienti pochi esempi: “Nei prossimi mesi gli organici già insufficienti della questura, della polizia stradale, ferroviaria e postale di Lecce, dei commissariati di Galatina, Otranto, Nardò, Taurisano, Gallipoli, saranno ulteriormente ridotti, a causa del pensionamento di molti dipendenti che non saranno sostituiti; a ciò si aggiunga che l’età media del personale si attesta intorno ai cinquanta anni”.

“Tali condizioni – insistono i segretari– producono diminuzione nei servizi essenziali di controllo del territorio, nella prevenzione e repressione dei reati in genere e di un’attività operativa che procede a rilento perché è fisiologico che un operatore con 30 anni di servizio sia meno reattivo di un giovane poliziotto. Ne consegue un ulteriore aggravio del carico di lavoro per il personale, costretto ad operare su tutti i fronti: dai servizi burocratici al controllo del territorio nonché le vigilanze ed i servizi per la tutela dell’ordine pubblico”.

“La cittadinanza deve sapere che la sicurezza nella provincia di Lecce diminuisce per la scelta delle istituzioni: nel Salento occorrono almeno cento agenti. Questo non è un territorio di serie B e non vogliamo che lo diventi: invitiamo quindi tutti gli esponenti delle varie forze politiche ed il prefetto a sollecitare con urgenza l’invio di risorse umane”, conclude il Sap.

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