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Cronaca Leverano

Ristorazione in lutto: s'è spento a Leverano a 75 anni "Franco il re della pizza"

Un infarto ha portato via Franco Zecca, fra i ristoratori più noti del Salento. Aveva 40 anni di attività alle spalle. Tornato dalla Germania, aprì un locale in una vecchia fabbrica di tabacchi. Dopo decenni l'attività è ancora lì, ormai affermata. Una volta realizzò una pizza di 4 metri di diametro

LEVERANO – La notizia ha fatto in un baleno il giro di Leverano e del circondario, lasciando tutti sgomenti. S’è spento all’improvviso, questo pomeriggio, intorno alle 17,30, Franco Zecca. Stoncato da un infarto mentre era in casa, per lui non c’è stato nulla da fare.

Franco, alias “Il re della pizza”, aveva 75 anni. Nel Salento il locale da lui fondato è da decenni considerato alla stregua di un’istituzione. Un’attività navigata, di lungo corso, cresciuta nel tempo e che ha acquisito sempre più popolarità anche fuori regione, forte di una cucina impeccabile unita a modi cordiali e genuini e alla grande disponibilità verso i clienti. Franco e la moglie Viola, a sua volta cuoca del ristorante, hanno sempre fatto sentire ogni avventore a casa propria, con quel senso dell’ospitalità tipicamente salentino.

La pizza era il suo marchio di fabbrica, tanto che nel 1972, quando lavorava in Germania, ne realizzò una rimasta alla storia per la sua ampiezza: 4 metri di diametro. In realtà, Franco Zecca era un ristoratore a tutto tondo, un maestro dell’arte culinaria in grado di spaziare in ogni ricetta salentina. Non di meno è la moglie, che ha anche un piatto dedicato, “penne alla Viola”. Proprio quest’anno aveva festeggiato i 40 anni di attività. E spesso negli anni giornali e riviste, specializzati e non, hanno menzionato la sua attività nei loro servizi.   

foto 2-13-31Come molti salentini delle generazioni passate, da giovane aveva cercato fortuna lontano dall’Italia. Secondo un copione seguito anche da tanti altri, non si era comunque limitato a crescere all’estero, ma aveva fatto anche qualcosa per la propria terra, ritornando quando i tempi erano maturi e aprendo una nuova attività.

La sua storia sembra quasi una favola: a Leverano prese in affitto una parte di una vecchia fabbrica di tabacchi, in largo Santa Croce, e iniziò a lavorare con pochi tavoli. Anni dopo, il locale è ancora lì, ingrandito e ormai affermato. Oltre alla moglie, lascia un figlio attore e una figlia che con il marito segue da qualche tempo la gestione del ristorante, nel solco della tradizione. Un altro figlio è morto qualche anno addietro.

I funerali si terranno domani pomeriggio, lunedì 9 giugno, alle 16,30 nella Chiesa Madre di Leverano (e non alle 16 come da noi scritto in un primo momento, Ndr). 

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