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Cronaca Leverano

“Ho preso più marijuana per venderne un poco”. Pentito dal gip, torna libero

Il 20enne di Leverano fermato dai carabinieri con oltre 600 grammi di "erba" dovrà però rispettare l'obbligo di soggiorno e non uscire di casa dalle 21 si sera alle 7 di mattina

LECCE – Ha ammesso le sue responsabilità, dicendosi pentito. Ha spiegato di essere un consumatore di marijuana e di farlo spesso con gli amici, ma di averne presa di recente più del solito per cercare qualche guadagno extra. Così, ha aggiunto di averne acquistata per circa 300 grammi, vendendone una settantina.

Giammarco Zecca, il 20enne di Leverano arrestato ieri dai carabinieri della sezione radiomobile di Campi Salentina, in collaborazione con i colleghi della stazione locale, accompagnato dal suo avvocato, Cosimo D’Agostino, è comparso questa mattina in tribunale davanti al giudice per le indagini preliminari Michele Toriello per l’udienza di convalida. E il giudice, convalidando l’arresto, visto il quantitativo di sostanza sequestrato, giudicato incompatibile con un uso esclusivamente personale (al di là delle stesse ammissioni del giovane), ha comunque disposto l’immediata scarcerazione. Zecca torna quindi libero, ma con obbligo di soggiorno a Leverano. Non solo. Non potrà uscire di casa dalle 21 di sera fino alle 7 del mattino successivo.  

Nel corso di un blitz mirato – i movimenti di Zecca erano sotto osservazione da qualche tempo, pur non avendo precedenti -, i carabinieri hanno trovato ieri 635 grammi di stupefacente, suddivisa in diverse modalità: poco meno di 9 grammi in cinque buste di cellophane custodite in un marsupio, altri 31 grammi e mezzo in ulteriori due buste di cellophane celate negli slip, il grosso, 480 grammi in un vasetto di vetro e, infine, altri 15 e 100 grammi sempre in buste di cellophane, in un mobiletto. Non solo. I carabinieri hanno sequestrato anche due bilancini di precisione e un’agenda con nomi e cifre, quella che dovrebbe essere la classica contabilità.

Insomma, pochi dubbi circa un’attività di spaccio. Tuttavia, il giudice Toriello ha ritenuto sincera la confessione del ragazzo e, considerndo anche l’assenza di altri precedenti e la giovane età, ha deciso che un'esigenza cautelare, pur necessaria, possa essere sufficientemente garantita con l’obbligo di soggiorno a Leverano e il divieto di uscire dalla propria abitazione di notte e fino all’alba del giorno successivo.

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