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Cronaca Gallipoli

Lite per un posto, uccide ambulante a colpi di fucile

Gallipoli: Abdellatif El Farissi, marocchino, è morto vicino all'area mercatale. Le indagini condotte in poche ore hanno portato all'arresto di un commerciante di Monteroni, 52enne: Sergio Rizzo

GALLIPOLI -Due colpi con un fucile. Una sorta di esecuzione. E un presunto omicida scoperto dopo poche ore: Sergio Rizzo, 52enne di Monteroni di Lecce. E' stato caricato in una pattuglia dai carabinieri, nella sua città, alle porte di Lecce, nella tarda serata, condotto presso la caserma di Gallipoli, dov'è avvenuto il fatto, interrogato alla presenza del magistrato di turno presso la Procura di Lecce, Giuseppe Capoccia. E poi, è scattato l'arresto. Tanto più che ha consegnato anche l'arma che si presume essere stata usata per il delitto. Un fucile calibro 12 a canne mozzate, ora posto sotto sequestro.

Tutto questo, stando, almeno, alle prime ricostruzioni, per una lite. Ed Abdellatif El Farissi, 29 anni, marocchino, non ha avuto scampo. Il tempo per una chiamata disperata, mentre già la vita fuggiva via e il sangue si raccoglieva sotto i suoi piedi, nella pineta accanto alla nuova area del mercato, in via Alfieri, periferia di Gallipoli. "Sto male", avrebbe detto, al telefono. Poi, un silenzio carico di funesti presagi, per chi, dall'altro capo, aveva appena raccolto la chiamata.

Sembra, dunque, che l'uomo abbia composto il 112. Sono stati alcuni ragazzini, però, intorno alle 18, a fare la macabra scoperta, mentre già le pattuglie dei militari perlustravano in giro, insieme ad un'ambulanza del 118, cercando di dare un volto alla misteriosa voce che aveva richiesto soccorso. Erano andati nel boschetto per giocare. Come nel più banale dei copioni di certi gialli, si sono trovati di fronte un uomo senza vita, con il petto squarciato dalla fucilata, un altro colpo più in basso, verso una caviglia.

Abdellatif El Farissi aveva un permesso di soggiorno e un lavoro proprio lì, nel mercato. Con la sua bancarella. Scartate quasi subito altre piste, tutto è stato ricondotto al suo lavoro. Il 29enne, già noto alle forze dell'ordine, abitava a Matino, con la famiglia, era originario di Casablanca, e, a quanto pare, sembra che avesse avuto qualche screzio con Rizzo, commerciante anch'egli, nelle ore precedenti al brutale omicidio. E non un fatto episodico, ma a quanto pare l'ennesimo di una serie.

Il motivo? Attriti sul posto in cui collocare le bancarelle. Quello che sembrerebbe il più futile dei moventi, è in realtà un fatto non nuovo e che già in passato ha portato diversi ambulanti a dissidi violenti, sfociati anche in risse. Ma mai era avvenuto un fatto così grave.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia locale, diretti dal capitano Stefano Tosi e, da Lecce, i militari del nucleo investigativo, agli ordini del capitano Biagio Marro, oltre al pm e al medico legale per una prima ricognizione sul cadavere. Mentre i vigili del fuoco del distaccamento gallipolino sono stati chiamati a illuminare con i potenti fari dei loro mezzi la scena del crimine. Ed è così che i militari hanno rinvenuto due cartucce integre ed una esplosa, dello stesso calibro dell'arma sequestrata. Rizzo verrà sottoposto nelle prossime ore alla prova dello stub, per il prelievo dei residui di polvere da sparo. E per fugare ogni dubbio residuo.

Di certo c'è che Gallipoli subisce una scossa violenta al suo cuore, proprio nella notte di San Lorenzo, momento di festa nel vivo dell'estate, per una delle città più d'Italia più note proprio per la sua vivacità. E si torna a parlare di un assassinio, nella città jonica, dopo quasi tre anni esatti da quando un killer ingaggiato dal boss Rosario Padovano fece fuoco contro il fratello, Salvatore, alias "Nino Bomba". Ma questa è veramente un'altra storia.

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