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Cronaca Otranto

Lo cercano per ore fra terra e mare. Vagava sperso agli Alimini

Bizzarra disavventura per un turista umbro, per la quale s'è temuto il peggio. Sparisce durante una festa e gli amici chiamano la polizia. Le ricerche estese con protezione civile e guardia costiera in mare. Trovato a notte fonda

 

OTRANTO – L’hanno cercato per terra e per mare per quasi due ore e mezza. Hanno dovuto chiamare polizia, guardia costiera, protezione civile. E nel tempo che scorreva senza tregua, si è temuto persino il peggio. Lui, il “ricercato”, un turista perugino 36enne, probabilmente brillo e di certo spaesato fra le spiagge che nel buio devono essergli apparse tutte uguali, vagava a sua volta da un lido all’altro, sperando forse di imbattersi negli amici. Un’impresa, in mezzo alla torma di persone festanti per Ferragosto e senza nemmeno un cellulare, lasciato improvvidamente a Marittima di Diso, dove risiede per le vacanze insieme ad altri tre 30enni umbri.

Per il 15 di agosto, il giorno più atteso dell’estate, i quattro vacanzieri avevano deciso di fare un’escursione nei dintorni di Otranto, attratti dalla nutrita offerta di party in spiaggia. E nella zona dei Laghi Alimini c’erano arrivati fin dal pomeriggio. Tuttavia, intorno alle 19 il gruppetto s’è diviso. Meglio, tre sono rimasti sempre insieme, il quarto s’è allontanato. Da allora, di lui, più nessuna notizia. L’ultima volta che era stato visto, nei pressi del Balnearea.

Alle 21, la preoccupazione è diventata panico e i tre amici hanno deciso di chiamare il 113. Gli agenti del commissariato di Otranto sono arrivati sul posto ed hanno avviato le ricerche per terra. Nel frattempo, sono stati messi in allarme anche la guardia costiera, il personale di protezione civile di Otranto e Corsano, i carabinieri (già impegnati in alcuni posti di controllo sulle strade) la polizia municipale, e la voce è arrivata anche al sindaco, Luciano Cariddi, preoccupato per i risvolti drammatici che poteva assumere una simile situazione.

Dunque, s’è creata una vera e propria task-force, visto che si è persino temuto che il 36enne potesse essersi gettato in mare per un bagno refrigerante (l’afa, oggi, è stata insopportabile) ed essere stato colto dal fatidico malore.

Così, l’ufficio circondariale marittimo ha inviato la motovedetta Cp809 a perlustrare la costa, seguita poco dopo anche dal battello “Bravo 12”, in dotazione al corpo. La stessa guardia costiera è andata a dar manforte alla polizia e agli altri soccorritori, con personale di terra, per battere anche la folta pineta.

Un vero rebus, una sorta di grottesca “caccia al tesoro”, che s’è risolta nel migliore dei modi solo a notte fonda, dopo che anche la motovedetta e il battello erano ormai già rientrati, non avendo cavato un ragno dal buco (o meglio, un pesce dall'acqua).

Il 36enne, dunque, è stato rintracciato intorno alle 23,30 a diversi chilometri di distanza, rispetto ai Laghi. Era all’ingresso di Otranto, convito di essere alle porte di Marittima. C’era arrivato in auto, con l’aiuto di un extracomunitario che gi è venuto incontro, quando ha capito che quel turista si era completamente smarrito.

A quel punto, s’è potuta fare un’approssimativa ricostruzione di quanto avvenuto. Il 36enne, lasciato il Balnearea, nel mezzo della festa, era passato prima dal residence Universo, poi allo stabilimento “2 Laghi”. Pare che abbia chiesto aiuto per far arrivare un taxi, ma che poi non l’abbia preso. Non aveva soldi e di certo stava in costume. Alla fine, dopo essersi anche mezzo addormentato, in una delle tappe del suo girovagare senza meta, ha chiesto aiuto ad un gruppetto di ambulanti extracomunitari che sosta in zona. Voleva tornare a Marittima.

Uno di loro gli ha fornito un passaggio e, quando era ormai arrivato alle porte di Otranto, s’è sentito chiamare sul cellulare: era la polizia. La task-force, nelle sue ricerche, girando di spiaggia in spiaggia, aveva infatti delineato tutti i passaggi, fornendo descrizioni dell’uomo “smarrito” ai gestori delle varie attività e ad altre persone incontrate nel cammino, riuscendo a capire dove fosse finito. Gli altri ambulanti hanno fornito il numero di telefono dell’uomo che lo stava accompagnando e solo a quel punto i tre amici del 36enne, che hanno seguito gli agenti del commissariato nelle ricerche, hanno potuto parlare con lui.

Nella confusione, il 36enne era convinto di essere già arrivato a Marittima. L’auto condotta dall’extracomunitario s’è fermata nei pressi della rotatoria d’ingresso della “Città dei Martiri”. Polizia e guardia costiera sono arrivati di lì a poco. Una bizzarra disavventura estiva, per la quale, però, si sono dovuti muovere mari e monti, nel timore che fosse avvenuta l'ennesima tragedia.           

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