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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Maestra trafitta dal guardrail, il pm: “Non ebbe colpa il dirigente comunale”

Chiesta l’archiviazione in merito all’incidente avvenuto il 4 giugno del 2022 sulla tangenziale est, in cui perse la vita a 28 anni Alessandra Musolino. Secondo il magistrato, possibili sviluppi in ambito civile

LECCE - Perse il controllo dell’auto e finì contro la cuspide del guardrail che oltrepassò l’abitacolo ferendola mortalmente. E’ questo il terribile incidente stradale, avvenuto alle 13 del 4 giugno del 2022, in cui perse la vita a 28 anni, Alessandra Musolino, di Taranto, ma domiciliata nel capoluogo salentino, dove lavorava come maestra d’asilo. 
Della sua morte non ebbe colpa l’ingegnere Giovanni Puce, 58enne leccese, dirigente del Settore Lavori Pubblici del Comune di Lecce, finito sul registro degli indagati per omicidio colposo, nelle vesti di responsabile della gestione della sicurezza del tratto di strada in cui si verificò il sinistro, ossia la tangenziale est, in direzione sud, all’altezza dell’uscita 3.
A stabilirlo è stato il pubblico ministero Luigi Mastroniani nella richiesta di archiviazione giunta negli uffici gip/gup al quinto piano del Palazzo di giustizia.
Il pm ha osservato che dall’analisi sulla normativa in materia di barriere di sicurezza (peraltro più volte richiamata nella consulenza tecnica svolta dall’ingegnere Antonio Caricato con il supporto del collega Vincenzo Orlando), risulta non ci sia alcun obbligo di intervento sulle protezioni esistenti né la loro sostituzione con barriere che rispondono a standard più recenti. Non solo. Determinante nelle valutazioni del magistrato, è stata anche la memoria presentata lo scorso marzo dall’avvocata Ivana Quarta per conto dell’ingegnere Puce, nella quale si precisava come il settore “Opere Pubbliche” diretto da quest’ultimo sia normativamente chiamato a intervenire per assicurare un servizio di pronto intervento per la manutenzione del patrimonio culturale e delle strade solo su segnalazione della Polizia Locale. 
Per il sostituto Mastroniani, dunque, la vicenda può dirsi chiusa sotto il profilo penale, in cui vige il principio di “al di là di ogni ragionevole dubbio”,  ma non sotto quello civile, basato sul criterio del “più probabile che non”. 
La consulenza tecnica non ha infatti escluso che sull’incidente abbiano inciso più cause, quali: l’assenza di un segnale di preavviso per lo svincolo (c’è una struttura portante dello stesso segnale, ma senza cartelli); il guardrail, già danneggiato, a causa di un precedente incidente; la presenza di pietrisco che avrebbe incentivato la perdita di aderenza.
Nel frattempo i familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Antonio Romanello e Aldo Maria Fornari valuteranno se opporsi alla richiesta del magistrato. In ogni caso, la decisione spetterà al gip.

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