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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Ugento

Maxi sequestro nel camping “Riva di Ugento”: sigilli a 194 casette mobili

Disposto il sequestro preventivo della zona interessata dall’insediamento abitativo pari a 67.900 metri quadrati. Secondo l'accusa le opere sarebbero state realizzate senza i permessi obbligatori. Indagato il rappresentante legale

UGENTO - Un maxi sequestro è stato eseguito in una delle strutture turistiche più frequentate nel Salento. Si tratta del camping resort “Riva di Ugento”, nella nota località balneare di Torre San Giovanni. Qui, le fiamme gialle della tenenza di Casarano, coordinate dal pubblico ministero Massimiliano Carducci, hanno messo i sigilli a 194 casette mobili, 25 tettoie e 2 manufatti, risultati privi delle previste autorizzazioni paesaggistiche e di valutazione di incidenza ambientale.

Su disposizione del giudice per le indagini preliminari Marcello Rizzo, è stato dunque eseguito il sequestro preventivo della zona interessata dall’insediamento abitativo pari a 67.900 metri quadrati.

Il camping, che si estende per oltre 31 ettari, è posizionato all’interno del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”, nella “zona 1”, di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e/o storico-culturale, caratterizzata dalla presenza del sistema dunale, delle zone umide, di solchi erosivi, boschi e vegetazione spontanea”, sottoposta dunque a numerosi vincoli stringenti.

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In particolare, l’area risulta gravata da 8.784 metri quadrati di copertura derivante dalle casette corredate di verande e da 727 metri quadrati di tettoie e altri manufatti che, come anticipato, sarebbero stati realizzati senza i permessi obbligatori. Le strutture, di sei differenti categorie, fornite di ogni comfort, sono risultate tutte connesse stabilmente alla rete idrica, fognante, elettrica e dotate di climatizzazione, nonché tutte collegate da una capillare rete viaria interna.

Nei confronti del legale rappresentante della struttura ricettiva è stato ipotizzato oltre al reato di lottizzazione abusiva, anche quello di inquinamento ambientale perché la costruzione di queste opere avrebbe compromesso il sottobosco.

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