Minacce con coltello alla madre e al suo nuovo compagno: assolto un 23enne
Il giovane fu arrestato nel maggio di un anno fa per stalking. Ma l’accusa è caduta nel processo di primo grado terminato oggi. Per i difensori: il genitore è inattendibile
PARABITA - Era finito al banco degli imputati con l’accusa di aver perseguitato e minacciato con un coltello da cucina la madre e il suo nuovo compagno, non accettando la loro relazione, ma nel processo terminato oggi M.D., 23enne di Parabita, ha ottenuto l’assoluzione con formula piena.
Il verdetto è stato emesso questa mattina dalla giudice della prima sezione monocratica del tribunale di Lecce Maddalena Torelli, dinanzi alla quale gli avvocati difensori Rita Ciccarese e Francesco Calcagnile hanno cercato di dimostrare che la donna fosse inattendibile.
Ma per conoscere le motivazioni della sentenza bisognerà attendere i prossimi quaranta giorni.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il figlio non avrebbe mai accettato la separazione dei genitori e l’idea dell’inizio del nuovo rapporto sentimentale della madre con un altro uomo.
Così, avrebbe iniziato a tormentare la malcapitata in più occasioni, arrivando persino a inseguirla mentre era insieme al compagno e, dopo averla raggiunta, avrebbe puntato sia contro di lei che contro l’altro, la lama di un coltello da cucina.
Per questa vicenda avvenuta il 31 maggio di un anno fa, il 23enne fu arrestato in flagranza di reato dai carabinieri di Sannicola con i colleghi del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Gallipoli.
Ai militari, la signora riferì di essere stata tormentata dal figlio anche in altre occasioni, una delle quali al telefono proprio il giorno della festa della mamma e lo ha ribadito anche nel processo. Tuttavia, proprio in merito a quest’ultima circostanza, i legali hanno fornito la registrazione del colloquio e dal suo ascolto, il tenore delle dichiarazioni del ragazzo non sarebbero apparse intimidatorie.
Certo è che anche il pubblico ministero di udienza si è allineato alle richieste dei difensori e, alla fine dell’istruttoria, ha ritenuto di chiedere l’assoluzione dell’imputato.
