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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Ruffano

Minaccia, arriva la condanna per il sindaco di Ruffano

Per i giudici ritenuto colpevole: Fiorito condannato a sei mesi. Il pm Cataldi aveva chiesto un anno e tre mesi. Abuso d'ufficio e minacce aggravate. La maggioranza: "Resisti". Gaetani: "Dimettiti"

Per i giudici è stato ritenuto colpevole e il sindaco di Ruffano, Luigi Nicola Fiorito, è stato condannato a sei mesi per abuso d'ufficio e minacce aggravate. Il pm Guglielmo Cataldi aveva chiesto una condanna ad un anno e tre mesi. Il gup Annalisa De Benedictis, con l'abbreviato, ha disposto la sospensione della pena. Al centro i rapporti burrascosi del primo cittadino con il comandante della polizia municipale. Secondo le indagini della Procura, il 25 settembre del 2004, il sindaco avrebbe costretto il comandante a compiere atti contrari al suo dovere.

Nei guai il sindaco Fiorito era finito anche per un presunto abuso d'ufficio. Il 18 luglio del 2005, in violazione alla legge quadro sull'ordinamento della polizia municipale, Fiorito avrebbe fatto approvare dalla Giunta la delibera ponendo gli agenti alle dipendenze del gabinetto del sindaco. Avrebbe, altresì, previsto un rapporto di dipendenza gerarchico funzionale tra il capo di gabinetto e il comandante dei vigili urbani. Il giudice ha anche trasmesso gli atti per procedere contro tutti gli assessori che hanno partecipato alla sottoscrizione della delibera. Il comandante della municipale era difeso dagli avvocati Marcello Petrelli e Francesco Calabro.

Per i giudici è stato ritenuto colpevole e il sindaco di Ruffano, Luigi Nicola Fiorito, è stato condannato a sei mesi per abuso d'ufficio e minacce aggravate. Il pm Guglielmo Cataldi aveva chiesto una condanna ad un anno e tre mesi. Il gup Annalisa De Benedictis, con l'abbreviato, ha disposto la sospensione della pena. Al centro i rapporti burrascosi del primo cittadino con il comandante della polizia municipale. Secondo le indagini della Procura, il 25 settembre del 2004, il sindaco avrebbe costretto il comandante a compiere atti contrari al suo dovere.

Nei guai il sindaco Fiorito era finito anche per un presunto abuso d'ufficio. Il 18 luglio del 2005, in violazione alla legge quadro sull'ordinamento della polizia municipale, Fiorito avrebbe fatto approvare dalla Giunta la delibera ponendo gli agenti alle dipendenze del gabinetto del sindaco. Avrebbe, altresì, previsto un rapporto di dipendenza gerarchico funzionale tra il capo di gabinetto e il comandante dei vigili urbani. Il giudice ha anche trasmesso gli atti per procedere contro tutti gli assessori che hanno partecipato alla sottoscrizione della delibera. Il comandante della municipale era difeso dagli avvocati Marcello Petrelli e Francesco Calabro.

Ieri, dentro Ruffano, i consiglieri comunali di maggioranza avevano manifestato il loro appoggio al sindaco, con un manifesto fatto affiggere in città in cui si parlava di accuse "pretestuose e vergognose". "Se si assume questo atteggiamento anomalo per mettermi in difficoltà politica, ieu su capace ve spriculu tutti alla chiazza…" intendendo chiaramente, il sindaco, con questa colorita espressione, ricorrente nel nostro parlato dialettale che avrebbe reso pubblico il comportamento anomalo assunto da un responsabile del servizio del Comune di Ruffano di fronte a due casi simili di abuso edilizio commessi da cittadini ruffanesi (privato cittadino e Associazione di persone), espressione carpita, peraltro con un microregistratore occultato. Per questa ragione il Sindaco di Ruffano è stato denunciato da un dipendente comunale ed è in attesa di sentenza", appariva scritto sul manifesto.

"Le accuse mossegli - proseguiva - le riteniamo pretestuose e vergognose non ci convincono affatto anzi crediamo siano frutto di odio personale. Noi continueremo a credere nella integrità morale del sindaco. Non riteniamo Nicola Fiorito persona capace di quello che, qualcuno, ha pensato (male) e temuto potesse fare (peggio). Non scherziamo". Un appoggio in cui hanno espresso la pubblicamente la loro "personale, convinta solidarietà", per una vicenda giudicata immeritata. "Non era necessario perché ciò è dimostrato dai comportamenti ma, ci teniamo a farlo. Ti invitiamo ad andare avanti con la solita positiva tenacia. Il tuo compito è quello di portare a termine il mandato amministrativo ricevuto dalla comunità, e lo farai continuando nella concretezza fino ad ora dimostrata per la crescita civile di questo paese, anche se a volte, visto il contesto risulta un tentativo difficile, quasi senza speranza. Navigando in un mare di melma - si concludeva il testo -, cercando di portare la barca su lidi vivibili, se si lancia la resa vinceranno le zavorre, resisti".

"Il sindaco Fiorito è stato condannato a 6 mesi, con l'accusa di minaccia aggravata per aver costretto il comandante dei nostri vigili a compiere atti contrari al suo dovere. E' questo il primo cittadino che merita la nostra Ruffano?". Di tutt'altro avviso, invece, il consigliere del centrodestra Paquale Gaetani. "Siamo stati noi, per primi, a dire che Fiorito non era più adeguato a ricoprire un ruolo così importante. Poi sono arrivati tanti altri nostri concittadini. Poi hanno avuto inizio le indagini dell'autorità giudiziaria. Adesso, perfino, una condanna a 6 mesi. Cosa altro deve accadere perché il sindaco si alzi dalla poltrona, si dimetta e faccia chiarezza, nelle opportune sedi, riguardo a tutti gli altri procedimenti giudiziari in cui è coinvolto?", dice ancora Gaetani.

"Noi pensiamo che ci sia una politica differente, una politica che non è interessata solo agli appalti e alle poltrone, una politica che ha a cuore lo sviluppo del territorio, una politica che crede negli ideali e nei valori, una politica che è fatta da gente che non si nasconde nei palazzi per paura della luce del sole, una politica di amministratori che si impegnano in maniera disinteressata per il bene pubblico. E' con uomini così - conclude Gaetani - che vogliamo costruire la Ruffano che verrà, la Ruffano di domani, la Ruffano del riscatto, la Ruffano che esce sui giornali per l'orgoglio con cui i suoi abitanti si impegnano a farla crescere e non per la vergogna di vedersi amministrati da arroganti personaggi in cerca d'autore".

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