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Cronaca

Morì in carcere, due periti dovranno fare chiarezza

Il Tribunale ha ufficialmente incaricato due medici di Foggia per scoprire le cause della morte di Vincenzo Fazio, il 50enne di Catania, avvenuta il 17 dicembre 2007 all'interno del carcere di Lecce

LECCE - Il Tribunale di Lecce ha ufficialmente incaricato due medici di Foggia per scoprire le cause della morte di Vincenzo Fazio, il 50enne di Catania, avvenuta il 17 dicembre 2007 all'interno del carcere di Borgo San Nicola. Questa mattina il gip Alcide Maritati ha conferito l'incarico ai due consulenti per chiarire se si possano rilevare eventuali responsabilità in capo a due sanitari del carcere leccese, iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo.

Il procedimento penale viene da due richieste di archiviazione formulate dal pubblico ministero Maria Cristina Rizzo, entrambe del volte rigettate dai gip Andrea Lisi e dallo stesso Maritati. Secondo quanto emerso, l'uomo da Catania a Borgo San Nicola il giorno prima del suo decesso. L'uomo accusò forti dolori al petto, ed i sanitari del carcere gli prescrissero un semplice antipiretico per poi rispedirlo in cella, dove il giorno seguente fu trovato senza vita. L'autopsia evidenziò un inizio di miocardite, ed i parenti hanno puntato il dito contro il personale medico.

Sostengono infatti che se il loro familiare fosse stato ricoverato in ospedale il decesso si sarebbe potuto evitare. Ed è questo che dovrà appurare l'inchiesta. I familiari di Fazio sono assititi dall'avvocato Tania Rizzo, i due medici dall'avvocato Roberto Rella.

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