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Cronaca

Campioni da analizzare: Garofano fa riaprire il caso sulla morte del manager

Potrebbe esserci uno sviluppo nelle indagini su Massimo Novelli di Patù, trovato morto il 25 agosto 2011 sulla statale 172 che collega Martina a Locorotondo. Il fatto è stato classificato ad oggi come suicidio, ma alcune tracce sui vestiti sono ritenute interessanti. Lavorava per Sanitaservice

LECCE – Potrebbe esserci un nuovo importante sviluppo nelle indagini sul manager Massimo Novelli di Patù, trovato morto a 40 anni il 25 agosto 2011 sulla strada statale 172 che collega Martina Franca a Locorotondo. Il fatto è stato classificato ad oggi come suicidio.

La svolta potrebbe arrivare da alcuni campioni prelevati sugli abiti della vittima da Luciano Garofano, ex comandante del Reparto investigazioni scientifiche di Parma, nominato come consulente di parte dalla famiglia di Novelli. Prelievi che sono ora al vaglio de carabinieri del Ris di Roma. 

Tracce ritenute da uno dei massimi esperti d’investigazioni scientifiche (in questi ani si è occupato dei delitti più noti: dall’omicidio di Garlasco alla strage di Erba, dal caso Cogne all’assassinio di via Poma e del delitto Basile) molto interessanti sotto il profilo investigativo. Una pista che sembra ridare fiducia a chi, come la moglie della vittima, ha sempre sostenuto che la morte del marito non può essere frettolosamente archiviata come un caso di suicidio.

Poco prima della morte il funzionario salentino era stato chiamato a occuparsi delle delicate pratiche per l’internalizzazione di 700 precari nell’azienda sanitaria. A distanza di oltre due anni, quindi, il giallo di Massimo Novelli resta invariato. Misteriose restano ancora le cause del ritrovamento: il manager si muoveva tra Lecce e Bari, ma la sua auto fu rivenuta sul ciglio di una strada della Valle d’Itria. 

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