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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Cavallino

Omicidio Lezzi: quel silenzio carico di cattivi presagi

Nel processo per l'omicidio di Giuseppe Lezzi, sono stati ascoltati la seconda moglie e la primogenmita. La donna ha raccontato come dopo l'ultima telefonata ricevuta sia sceso un silenzio premonitivo

Nuova udienza in mattinata nell'aula di Corte d'Assisse d'Appello per ricostruire l'omicidio di Giuseppe Lezzi, il luogotenente del boss Filippo Cerfeda, ucciso nel novembre del 2001 ad Amsterdam nell'abitazione dell'ex-primula rossa della Scu leccese. Davanti ai giudici popolari e togati sono comparsi Oronzo Littorio, l'allora ispettore della squadra mobile della sezione "latitanti", la primogenita dell' "Imperatore" e la sua seconda moglie. Poco o nulla è emerso dall'escussione di Littorio. L'ispettore ha dichiarato come nel 2001 non gli fossero state affidate le indagini per ricercare Lezzi, evaso il 28 settembre del 2001 dal carcere di Amsterdam e in attesa di essere estradato in Italia. Il lavoro di Littorio era esclusivamente finalizzato alla cattura dei due latitanti, scomparsi nel nulla, Filippo Cerfeda e Fabio Franco.

Più utili e maggiormente stimolanti le dichiarazioni rilasciate dalla primogenita di Lezzi, 15enne e dalla seconda moglie. La compagna davanti alla Corte ha più volte ripetuto come il rapporto che la legava a Lezzi fosse autentico. L'ultima telefonata ricevuta risalirebbe al pomeriggio dell'11 novembre, con la promessa di una seconda chiamata in serata, che però non avvenne mai. Da lì il terrore che al marito fosse successo qualcosa di molto grave. Lezzi, tra l'altro, era solito chiamare a casa tre-quattro volte a settimana per informarsi in particolare della seconda figlia nata un anno prima dal nuovo legame affettivo.

Contraddittoria la deposizione della primogenita che non ha ricordato da quale operatore telefonico arrivassero le chiamate del padre direttamente sul suo cellulare tant'è che il giudice Pagano ha richiamato la giovane avvertendo che questo avrebbe potuto anche comportare un'accusa di falsa testimonianza. Lo stesso giudice ha disposto un'ordinanza con la quale ha stabilito di non voler ascoltare i testimoni olandesi. Prossima udienza fissata per il 26 giugno. Bando ai sentimentalismi, verranno ascoltati tre collaboratori di giustizia, Franco Vincenti, il quale avrebbe dichiarato di aver appreso la morte di Lezzi per sentito dire, Palazzo Adriano e Pierpaolo De Siena, questi ultimi "semplicemente informati del soggiorno di Cerfeda in Olanda" per utilizzare le dichiarazioni del legale Ciardo. I famigliari di Lezzi si sono costituiti parte civile e sono rappresentanti dal collegio difensivo composto dagli avvocati Mario Ciardo, Francesca Conte e Cosimo Rampino.

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