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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Ruffano

Omicidio Romano, fermato un 22enne: condusse il killer in auto

Prima svolta nella difficile indagine. Andrea Macagnino, di Supersano, è ritenuto dagli investigatori, il giovane che la sera dell'omicidio era alla guida di una Golf e che attese l'assassino con motore acceso e sportello aperto

RUFFANO – Prima svolta nell’inchiesta sull’omicidio di Roberto Romano, 36enne di Ruffano. I carabinieri del nucleo investigativo di Lecce, all’alba di oggi, hanno stretto le manette ai polsi di Andrea Macagnino, 22enne di Supersano, proprietario di un bar in paese. Per gli inquirenti, è lui il complice di Espedito Valentini, 27enne, originario dello stesso comune, ricercato poiché ritenuto l’autore materiale dell’assassinio a colpi di pistola, avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato scorso in via Boccaccio.

Macagnino risponde di concorso in omicidio e tentato omicidio. Il secondo capo d’imputazione, ovviamente, è riferito al ferimento di Dario Traversa, il 28enne amico di Romano, anch’egli ruffanese, che si trovava in casa della vittima, al momento dell’agguato.  

Le indagini, coordinate sin dalle prime battute dal procuratore Cataldo Motta e dal sostituto Giovanni De Palma, hanno permesso di ricostruire il ruolo che avrebbe assunto il 22enne. Secondo gli investigatori, sarebbe stato questi, imboccando contromano via Boccaccio, alla guida di una Golf, a condurre il killer sul luogo dell’assassinio. L’auto sarebbe stata chiaramente vista da vari testimoni.

Macagnino avrebbe atteso l’assassino mantenendo il motore acceso e la portiera del lato passeggero aperta. Tutto questo, mentre nell’abitazione si consumava il delitto, con non meno di quattro colpi d’arma da fuoco. Subito molto gravi erano apparse ai soccorritori le condizioni di Romano, ferito all'addome e al braccio, e accasciatosi in un lago di sangue. Sarebbe di lì a poco deceduto nell’ospedale “Ferrari” di Casarano. Non letali, invece, le ferite riportate da Traversa, che è stato in seguito iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento, non avendo collaborato con gli investigatori.  

Espedito Valentini-2La ricostruzione dei fatti è partita dall’analisi della scena del crimine, che ha permesso di ipotizzare una conoscenza e una frequentazione del killer con Romano e Traversa, tale da giustificare l’ingresso in casa. Da qui, la minuziosa indagine dei militari diretti dal capitano Biagio Marro, che hanno riscontrato notevoli difficoltà, a causa della reticenza di diversi residenti in zona a esporsi.

Naturalmente, le indagini continuano a ritmo frenetico. I militari, infatti, non solo stanno cercando di rintracciare Valentini, irreperibile da qualche giorno, ma anche di individuare altre persone che, in qualche modo, potrebbero aver contribuito direttamente o indirettamente ad agevolare i colpevoli.

Andrea Macagnino-2Si continua, dunque, a scavare, alla ricerca di nuovi elementi. Da questo punto di vista, Macagnino – qualora dovesse parlare -, potrebbe infondere una svolta decisa.

Le indagini hanno comunque assunto già dalle scorse ore una direzione precisa. Romano aveva piccoli precedenti legati al mondo delle sostanze stupefacenti e l'ipotesi che i carabinieri hanno avanzato fin dalle prima battute è che alla base dell'omicidio vi possa essere un debito legato a una partita di droga.

Espedito Valentini, l’indiziato numero uno, e deferito alla Procura in stato d’irreperibilità, è a sua volta un personaggio ampiamente noto alle cronache, specie perché implicato in un episodio che risale ad alcuni anni addietro.

Nella zona di Botrugno, insieme ad altre persone – tutte poi condannate – nel 2004 vi fu un inseguimento da parte di una pattuglia dei carabinieri, che aveva intercettato un furgone con un carico di monili rubati, scortato a sua volta da un’Audi A4. Da quest’auto, partirono alcuni colpi di pistola. I carabinieri risposero al fuoco. Ma l’inseguimento ebbe un epilogo tragico: la radiomobile uscì fuori strada e fra le lamiere morì l’appuntato Michelino Vese, il capopattuglia. La banda dell’Audi abbandonò il furgone, con tutta la refurtiva, e si dileguò dalla scena. I carabinieri riuscirono comunque ad assicurare tutti quanti alla giustizia. Valentini - che è difeso dall'avvocato Mario Coppola -, nello specifico, per quella vicenda rispose del furto dell'auto.

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