rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Galatina

Operaio schiacciato da un camion: scendono a tre gli indagati

Chiusa l'inchiesta sull'incidente avvenuto il 12 aprile del 2021, a Galatina, in cui perse la vita Luca Sedile, di 30 anni. Chiesta l'archiviazione per il collega della vittima coinvolto nel sinistro. Datore di lavoro e proprietaria rispondono di omicidio colposo e, con il progettista, anche dell'assenza del permesso a costruire

GALATINA - Chiusa l’inchiesta sulla morte dell’operaio 30enne di Collepasso Luca Sedile, avvenuta il 12 aprile del 2021 in località “Tre Masserie”, a Galatina, presso una villa in cui erano in corso i lavori per la realizzazione di una piscina interrata.

Rimase schiacciato dal camion utilizzato da un collega, mentre lui era alla guida dell’escavatore: è questa la dinamica descritta dalla sostituta procuratrice Maria Vallefuoco nell’avviso di conclusione delle indagini. Ma l’autista, un 51enne di Aradeo, difeso dall'avvocato Mario Viola, è l’unica delle quattro persone inizialmente indagate per le quali è stata chiesta l’archiviazione.

A rispondere dell’accusa di omicidio colposo, restano invece, L.P., 27enne di Aradeo, ma domiciliato a Nardò, nelle vesti di legale rappresentante della ditta ai quali erano stati affidati i lavori, e la proprietaria dell’immobile, E.P., 43enne, originaria di Galatina ma residente a Civitavecchia.

Secondo gli accertamenti svolti in questi mesi dagli inquirenti - dai quali oltretutto sarebbe stata riscontrata l’assenza del permesso a costruire, ragion per cui ai due indagati è contestato anche il reato urbanistico, in concorso con il progettista, A.M., 67 anni, di Aradeo - il 27enne non comunicò l’assunzione degli operai coinvolti nel sinistro, nei registri obbligatori. Ma c’è di più. Non si sarebbe preoccupato di informarli adeguatamente sui rischi specifici a cui erano esposti nel cantiere, sulle normative di sicurezza e sulle disposizioni aziendali in materia nonché sulle procedure che riguardano il primo soccorso e la gestione dell’emergenza, sulle misure e attività di protezione e prevenzione adottate.

Tra le altre gravi violazioni attribuite dalla pm al titolare, c’è quella di non aver fornito ai lavoratori macchinari sicuri, considerato che l’autocarro Iveco utilizzato dal collega di Sedile presentava pneumatici usurati, uno specchietto rotto e un impianto idraulico non funzionante.

Quanto alle condotte colpose attribuite alla proprietaria della villa, invece, c’è quella di non aver verificato l’idoneità tecnico professionale dell’impresa che non è risultata essere abilitata a eseguire lavori specializzati come erano da considerarsi quelli commissionati.

Ora gli indagati hanno venti giorni di tempo per produrre memorie, acquisire atti dell’inchiesta, chiedere di essere interrogati, attraverso gli avvocati Giuseppe Corleto, Gaetano Melucci, Maurizio Piccinno, Paolo Pirani, Carlo Coltellacci.

I familiari della vittima sono assistiti dagli avvocati Silvio Verri e Danilo Valentino.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Operaio schiacciato da un camion: scendono a tre gli indagati

LeccePrima è in caricamento