Operazione "Vortice-Déjà Vu": in carcere "Frasola", deve scontare oltre quattro anni
Il 56enne, ritenuto elemento di spicco del clan Tornese, era irreperibile da agosto. E' stato fermato dai carabinieri a Copertino
LECCE – Su di lui pendeva una condanna definitiva per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio emessa nell’ambito del processo scaturito dall’operazione “Vortice-Déjà Vu”, condotta dalla sezione anticrimine dei carabinieri del Ros di Lecce e del Nucleo investigativo del reparto operativo. Alessandro Caracciolo, detto “Frasola”, 56enne di Monteroni, ritenuto figura di spicco del clan Tornese, si era però reso irreperibile dallo scorso 9 agosto.
I militari del Nucleo investigativo, al termine di una incessante attività info-investigativa condotta con la collaborazione delle stazioni di Monteroni e Copertino, sono riusciti a fermarlo. Il 56enne si è nascosto all’interno della propria abitazione a Copertino. Alla vista dei carabinieri ha tentato di darsi alla fuga da un cortile posto sul retro dell’abitazione rurale dove si nascondeva, ma è stato prontamente bloccato e immobilizzato.
Caracciolo deve scontare 4 anni, otto mesi e nove giorni di reclusione, oltre al pagamento della multa di 20mila euro. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la casa circondariale di Lecce.
Rapinatore in trasferta
Ad Acquarica del Capo, invece, i carabinieri della stazione di Presicce hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali del Tribunale di Verona nei confronti di Alessandro Murinu, 22enne del posto.
Murinu dovrà scontare tre anni di reclusione per furto e rapina, commessi a Sirmione e Peschiera del Garda nel giugno del 2017. Per lui si sono aperte le porte della casa circondariale di Lecce.