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Cronaca Otranto

Palascia, "guerra fredda" fra Comune e marina militare

Otranto: un progetto di ampliamento della base, che prevede la costruzione di due torri di 7 metri, muove i dubbi dell'amministrazione Cariddi. "Ricade in zona Parco, ad alto valore ambientale"

Non si sono ancora spente le polemiche per la scottante questione delle pinete, che già scoppia ad Otranto un nuovo caso politico: il sindaco, Luciano Cariddi, e l'assessore all'Ambiente, Salvatore Miggiano, hanno incontrato una rappresentanza della Marina militare, titolare del progetto di riqualificazione ed ampliamento della base operativa di Capo Palascia. Non un incontro di "cortesia", ma come ha sottolineato Cariddi "tale incontro si è reso opportuno per far presenti i forti dubbi dell'amministrazione comunale nei confronti di questo progetto, presentato in Comune alla fine del 2006, riguardo al quale la Marina aveva ritenuto di poter fare a meno dei pareri di competenza comunale. L'amministrazione di allora nulla ha fatto per far pesare il proprio ruolo nell'iter di approvazione. Noi, invece, siamo di altro avviso: al Comune compete rilasciare il parere paesaggistico ed, in ogni caso, per l'approvazione finale del progetto è necessario indire una conferenza di servizi in cui partecipino anche la Regione e l'Ufficio che si occupa dei parchi, visto che il sito interessato dal progetto ricade in zona Parco". Il progetto, infatti, sembra prevedere la costruzioni di due alte torri, dall'altezza non definita (c'è chi parla di 7 metri, chi di 11), in una zona ad alto valore ambientale. Alcuni mezzi d'informazione hanno indirizzato, tra l'altro, accuse specifiche alle associazioni ambientaliste, ree di non essere intervenute a suo tempo sulla questione.

Giorgio Miggiano, presidente del locale circolo di Legambiente, replica: "Sapevamo che nel sito in questione si stavano portando avanti lavori di ristrutturazione degli edifici già presenti di proprietà della Marina militare. Ignoravamo che ci fosse un progetto di questa portata. Ma non potevamo prevederlo perché non siamo spie della Cia. Qualora si dovesse realmente attuare il progetto, con la costruzione di due torri alte 7 metri, ci muoveremmo di conseguenza ed esprimeremmo il nostro disaccordo perché il sito è in zona Parco". Lo stesso Giorgio Miggiano sottolinea come tutti i giorni nella zona, soprattutto in località Sant'Emiliano, vi sia "un continuo spietramento e deturpamento del paesaggio protetto".

Dice la sua anche il presidente del Comitato "Giù le mani dalla costa", Umberto Lanzilotto: "Ho appreso da poco del progetto di ampliamento e riqualificazione della base operativa di Capo Palascia. Prima di esprimere un giudizio, aspettiamo di conoscere tutti gli elementi che ci aiuteranno a capire meglio la portata del progetto in questione. In linea di massima esprimo, a nome mio e del comitato che rappresento, forti dubbi su tale iniziativa, di cui non potevamo prima di oggi essere a conoscenza, in quanto nati ufficialmente da una settimana, al contrario di quanto si scrive su qualche giornale locale". Prosegue: "Siamo in contatto diretto con l'amministrazione comunale per seguire passo dopo passo l'evoluzione della vicenda. Rassicuriamo la cittadinanza: qualsiasi progetto riguardante il territorio comunale non passerà sopra le nostre teste come è accaduto spesso in passato".

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