Paradiso Cesine, dopo 10 anni ecco la spiaggia da sogno

VERNOLE - Arriviamo ad una manciata di metri dalla distesa di sabbia delle "Cesine", litorale adriatico, riserva naturale del Wwf Italia, a bordo di Land Rover del Corpo forestale dello Stato. Qui il mare sembra non essersi mangiato l'arenile per una sorta d'incantesimo che lega la vegetazione dirompente, la fauna selvatica, i laghi di acqua dolce, il mare, le farfalle svolazzanti, i lucertoloni jurassici, gli uccelli dal becco lungo, ad una danza eseguita dalla natura sulle punte della perfezione. Vai a capire. Ti regala, la natura, questo quadro impressionista per avere sopportato il caldo asfissiante, i sobbalzi estenuanti nel piccolo abitacolo della Land che s'imbatte su un traccia di percorso impossibile verso il mare. Di qua e di là, laghi e canneti. Immobili.

Ci fa vedere, l'uomo della Forestale, i lavori finiti di pulizia della spiaggia, sette chilometri su otto di litorale senza ombrelloni, sublime, dopo oltre 10 anni di abbandono. Prima della pulizia, l'arenile accoglieva tutte le schifezze di produzione umana, dalla plastica alle carcasse di copertoni, che il mare aveva per anni ramazzato e accantonato lungo il litorale. Poi, si ritorna indietro, si raggiunge il mezzo attraversando rigagnoli d'acqua dolce, camminando su piccoli ponticelli improvvisati, accorgerti di pietre levigate che ti invitano a poggiarci sopra i piedi senza però disturbare il ramarro che più in là prende il sole. Zig zag. L'infanzia ritorna, improvvisa. Lo sai solo tu. Finalmente ti senti un ospite e non hai voglia nemmeno di parlare. Cantano gli uccelli. Ci mancherebbe, blaterare. Sai di essere nel cuore di 900 ettari di paradiso.

"La collaborazione tra enti spesso porta a dei risultati, ed è quello che è successo alla Riserva Le Cesine,- spiega soddisfatto Carmine Annicchiarico, direttore dell'Oasi del Wwf che gestisce l'area protetta - dove proprio il Wwf, coordinandosi con il Servizio Forestale della Regione Puglia ed il Corpo forestale dello Stato, ha portato alla realizzazione di lavori antincendio efficaci su cui si è lavorato durante la primavera, senza lasciare nulla all'improvvisazione".

Oltre alla pulizia della spiaggia, ora raggiungibile grazie ad un mezzo di trasporto elettrico per quanti volessero visitare il parco, il progetto aveva l'obiettivo di tutelare, per quanto possibile, il bosco dagli incendi. In che modo? "Il lavoro, frutto di programmazione - aggiunge Annicchiarico - ha portato a proteggere con viali parafuoco sia nella parte sud vicino al canneto, sia nella parte nord con la realizzazione di sentieri di servizio per veicoli antincendio. Tutti i lavori sono stati realizzati ovviamente senza arrecare disturbo alla fauna e nei peridi giusti".

Dall'altra parte dei laghi si estendono infatti per circa 300 ettari boschi e macchia mediterranea. Andiamo a vedere le piste antincendio. Sono strade battute che delimitano il verde per impedire alle fiamme di "camminare" e distruggere tutte le specie di piante che incontrano. Proprio l'estate rappresenta per questo pezzo di natura incontaminato il pericolo più alto. Ma non è certamente il caldo il rischio numero uno, ma la disattenzione e il preciso intento di appiccare il fuoco. Ben ritornati nella realtà.