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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Vernole

Parco eolico di Vernole: Italia Nostra ricorre al Tar

L'associazione ambientalista ha depositato l'atto al tribunale leccese, redatto dall'avvocato Saracino: una scelta avversa al progetto di Tarifa Energia srl ricadente sui territori di Vernole e Castrì

VERNOLE - Per il parco eolico di Castrì e Vernole, scocca il tempo delle opposizioni nelle sedi giudiziarie: è stato presentato, infatti, dall'associazione ambientalista Italia Nostra presso la sede del Tar Puglia un ricorso contro il progetto di cui si è tanto discusso nei giorni scorsi. L'atto è stato depositato lo scorso 31 gennaio e si caratterizza per la propria avversione alla determinazione 251 del 24 novembre 2010, con la quale la Regione Puglia aveva autorizzato la realizzazione del progetto di parco eolico presentato dalla società "Tarifa Energia s.r.l".

Il progetto in questione intende realizzare ed installare nei territori di Castrì e Vernole undici aereo-generatori alti circa 150 metri ciascuno. Con il ricorso sono stati interessati, oltre alla Regione Puglia e alla suddetta società, i comuni di Castrì e Vernole e i Ministeri dei Beni culturali e dell'Ambiente. Il ricorso di Italia Nostra, redatto dall'avvocato Donato Saracino, è stato presentato in ragione delle rilevanti criticità di ordine paesaggistico, naturalistico ed economico che tale impianto industriale andrà a determinare su un territorio caratterizzato da uliveti secolari, costruzioni in pietra a secco, attività agricole e di agro-alimentari di rilevante importanza.

Specificatamente è stata evidenziata da Italia Nostra l'assurdità che tale progetto sia stato approvato senza che lo stesso venisse sottoposto a valutazione di incidenza e a valutazione di impatto ambientale, come fanno notare dall'associazione, anche in considerazione del fatto che detta centrale eolica insiste in prossimità della riserva naturale delle Cesine, riconosciuta a livello internazionale dalla Direttiva europea "Natura 2000", in virtù della rilevante importanza che riveste per le rotte migratorie di numerose specie di uccelli protetti.

Per questo, desta particolare sconcerto a detta degli ambientalisti il fatto che rispetto a tale progetto, non ci sia stato nessun intervento da parte del Wwf, cui è affidata la gestione della Riserva naturale delle Cesine, così come non vi è stata alcuna presa di posizione da parte di organizzazioni politiche, associazioni e comitati locali, ad accezione di "Save Salento" che ha organizzato, proprio alcune settimane fa, un apposito incontro presso il castello di Acaya.

Italia Nostra pertanto risulta, ancora una volta, come sottolinea il presidente Marcello Seclì non senza una punta di amarezza, essere l'unica associazione ambientalista che ha dimostrato e continua a dimostrare la propria determinazione nel contrastare progetti di tale portata che più che perseguire gli obiettivi della sostenibilità ambientale vanno a stravolgere irrimediabilmente territori e paesaggi ancora integri, oltre ad essere mezzo di arricchimento di "oscure società" spesso costituite esclusivamente per questo fine.

"Risulta quanto mai strano - precisa Seclì - che un territorio così ricco di storia (origine messapica dell'area di Vernole), di bellezze architettoniche (castello di Acaya) e di aree naturalistiche (Riserva naturale delle Cesine) non venga opportunamente tutelato dalle istituzioni locali, regionali e nazionali preposte".

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