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Cronaca Palmariggi

Pazzi racconta la bellezza nelle vie del centro storico

Il noto romanziere presenta il suo recente lavoro e chiude la kermesse "Puteche aperte", parlando di estetica e di amore. Si conclude bene una manifestazione in grado di ricreare atmosfere suggestive

PALMARIGGI - La bellezza e l'estetica come ancore di salvataggio dell'umanità, ancor prima dell'etica: Roberto Pazzi, celebre romanziere italiano, ammalia coi suoi racconti e con le immagini proprie del suo libro il pubblico attento e curioso accorso a Palmariggi, in occasione della seconda edizione di "Puteche aperte", la manifestazione che unisce il sapore al sapere.

L'autore di "Conclave", "Vangelo di Giuda" e "Cercando l'imperatore", ha voluto presentare nella suggestiva cornice delle strade del borgo storico locale, l'ultima sua fatica o come ha amato definirla "la più nuova" dal titolo "Mi spiacerà morire per non vederti più", edita da Corbo. Il romanzo mette assieme due storie d'amore, che s'inseguono nel romanzo, in un arco temporale variegato, che si apre nel 590, in piena età longobarda, ma che si riversa nelle stanze di un albergo della quotidiana contemporaneità.

Il racconto nel racconto diventa il motivo per spiegare il passaggio fra la nuova morale e l'antica, vissuto da due cugini sensibilmente diversi, ossia Gregorio, il pontefice definito "Magno", che convertirà la Britannia, e il colto senatore romano Eusebio Simmaco, strenuo difensore della cultura pagana travolta dal cristianesimo, dove si è immuni dall'idea di bellezza castrata dai sensi di colpa. Il gioco degli opposti fa da supporto alla trama del testo, che Pazzi presenta, nel proprio intervento, alternando momenti di attualizzazione di concetti di bellezza, civiltà, sessualità e moralità.

Lo scrittore ha poi spiegato la logica del lungo titolo, così diverso da quelli brevi dei sedici romanzi precedenti, sostenendo il valore espressivo del suono, che rimanda alla complessità del rinnovamento. Un distico d'amore, consegnato ai lettori, che colpisce e accarezza la pancia. La presentazione di Pazzi si presenta come il momento culturalmente più intenso della manifestazione pensata a Palmariggi, ma è tutto il contesto di "Puteche aperte" a rivelarsi una felice intuizione, con quella rievocazione visiva delle vecchie botteghe di paese, che oltre ad essere luoghi di lavoro e di produzione rappresentavano i posti dell'incontro e della socializzazione. Un appuntamento, dunque, da far crescere, ma che ha saputo proporre un ponte tra ciò che è la memoria condivisa e del magnetismo folcloristico.

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