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Il pescato donato in beneficienza

Peschereccio “intercettato” nella zona vietata di Torre Veneri: multa e sequestro

L’intervento nella mattinata di ieri a San Cataldo è stato operato dai militari della Nave Diciotti in perlustrazione lungo il litorale salentino e dal personale della capitaneria di Otranto. Sanzione di 2 mila euro e sigilli alle attrezzature

LECCE - Trovarsi nel posto sbagliato e nel momento sbagliato: ovvero quando nell’attività di perlustrazione del litorale era impegnata la nave Diciotti, una delle  unità della guardia costiera, che ha subito intercettato e bloccato i trasgressori a bordo di un peschereccio.

Sono finiti nei guai comandante ed equipaggio di un motopesca che nella mattinata di ieri è stato pizzicato dai militari del’unità della guardia costiera lungo il litorale adriatico di San Cataldo, la marina di Lecce, nel tratto di mare interdetto alla navigazione e a ogni attività di pesca.

L’imbarcazione infatti, impegnata in una battuta di pesca, si trovava nella zona di mare antistante il poligono di Torre Veneri che sin dal luglio del 2003, secondo le disposizioni ancora in vigore dell’ordinanza della capitaneria di porto di Otranto, è interdetta alla navigazione ed all’ancoraggio di qualsiasi unità navale, ad ogni tipo di attività di pesca e di attività subacquea nonché alla balneazione.

Il personale di bordo della nave Diciotti ha quindi intimato al motopesca di allontanarsi dalla zona e di dirigersi verso l’area portuale di  Otranto per un ulteriore controllo. I militari dell’unità navale operando in sinergia con il personale dell’ufficio circondariale marittimo di Otranto, coordinati dal comandante Walter Di Marco, hanno quindi completato glia accertamenti che hanno portato alla verbalizzazione del motopesca con una sanzione amministrativa di due mila euro.

Si è quindi proceduto anche al contestuale sequestro degli attrezzi da pesca e del prodotto pescato nella zona vietata. Quest’ultimo è stato poi donato in beneficienza. L’intervento si inquadra nella più ampia attività di controllo della pesca operato dalla guardia costiera e che ha già consentito, nel circondario marittimo di Otranto, di accertare svariati illeciti in danno all’ambiente marino e al consumatore finale, fra cui numerose tentate frodi e commercializzazione di specie al di sotto della taglia minima.

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