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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

"Piano coste sia condiviso con le categorie di settore"

Appello del presidente di Club Turismo Salento, che critica l'impianto del piano costa regionale e denuncia le possibili ripercussioni della sua approvazione tout court: "Ascoltare le categorie"

LECCE - Si è riunita ieri la giunta regionale pugliese, che ha deliberato circa le osservazioni presentate da soggetti interessati, riguardanti l'adozione del Piano Regionale delle Coste, avvenuta il 28 luglio 2009 con delibera di giunta regionale n.1392. Sono state presentate osservazioni da parte di 32 soggetti proponenti tra i quali numerosi comuni costieri, associazioni di categoria ed associazioni ambientaliste. 112 sono state le osservazioni presentate e ben 98 non sono state accolte, mentre 3 sono state accolte ed 11 parzialmente accolte.

Le tre osservazioni accolte riguardano la variazione della misura massima del fronte mare concedibile, che passa da ml.100 a ml.150, la deroga della prescrizione del limite minimo dei 15 mt. di profondità di arenile concedibile, che demanda tale valutazione ai Piani costieri comunali, in presenza di particolari morfologie costiere e la previsione anche per i litorali rocciosi della possibilità di ricostituzione delle spiagge erose da affrontare in ambito di pianificazione costiera comunale.

Le 11 osservazioni parzialmente accolte riguardano le stesse 3 osservazioni accolte, mentre sono stati valutati non pertinenti i quesiti delle osservazioni che hanno riguardato chiarimenti su norme o previsioni di Piano, hanno espresso dubbi o riportato critiche generiche, hanno suggerito indicazioni (sia in termini positivi che negativi) sulle scelte di Piano senza formulare proposte di modificazione delle stesse, hanno presentato critiche o richieste al di fuori del campo di applicazione del Piano Regionale delle coste.

Secondo Mauro Della Valle, presidente di Club turismo Salento, "tale incomprensibile metodologia viene giustificata per una coerenza e trasparenza dell'azione amministrativa. Si ufficializza in questo atteggiamento l'elemento alla totale volontà legislativa alla predisposizione al dialogo, all'indisponibilità alla concertazione, su scelte blindate e di carattere individualistico. Elemento alquanto discutibile risulta la preoccupazione, o meglio, la mancanza di dialogo e concertazione di tutti i soggetti portatori di interessi, che ufficialmente esprimono notevoli perplessità, critiche, ai numerosi ostacoli e prescrizioni al rinnovo e al rilascio di concessioni demaniali".

Numerosi sarebbero, secondo Della Valle, i comuni costieri che esprimono preoccupazione circa la sensibilità e criticità della costa in ragione della crescente erosione costiera: "A queste ragioni - afferma - si risponde scaricando le responsabilità ai futuri piani comunali delle coste: ‘il monitoraggio delle aree in erosione è un'attività che spetta in via prioritaria ai singoli comuni costieri'. Tale citazione è in contrasto con il costoso Osservatorio che da anni studia i fenomeni meteo-marini (Si.Mon.Cost.), che non è stato affiancato da nessun studio di pianificazione a tutela dell'esistente patrimonio costiero. A tal proposito si segnala il sito ( https://193.204.49.110), che meglio rappresenta quanto detto".

Il Piano Regionale delle Coste, pur essendo una fotografia dello stato di salute della costa circa la tendenza evolutiva storica del litorale, lo stato di conservazione dei sistemi dunali, e l'evoluzione più recente della costa, "gestisce il demanio marittimo in modo assolutamente differente con il resto d'Italia, con una disciplina contrapposta alle altre regioni confinanti (Molise, Campania, Basilicata, Calabria)".

Tale provvedimento per Della Valle "sicuramente determinerà una serie di ripercussioni dal punto di vista aziendale e lavorativo della stessa classe operaia impiegata nelle strutture, rappresentando un aumento di prezzi per i servizi resi, e quindi imprese balneari non più concorrenziali con le stesse regioni confinanti. Un provvedimento non discusso e concertato con le associazioni di categoria". Sulla base di quanto esposto il Club Turismo Salento critica la politica regionale circa la metodologia di discussione ed approvazione del Piano Regionale delle Coste e non condivide assolutamente le giustificazioni rapportate alle osservazioni presentate, invitando il consiglio regionale, previa approvazione, "ad un'azione d'ascolto delle Associazioni di categoria interessate".

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