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Cronaca

Il gioco come cura per i traumi e i disturbi psicologici dei bimbi. Un contributo

Il gioco ha, soprattutto per i più piccoli, un valore terapeutico che va oltre la dimensione ludica. La play therapy aiuta a gestire l'aggressività, il lutto, la perdita, la separazione dei genitori: ma per praticarla ci vuole un'adeguata formazione

LECCE - Il gioco è l’espressione naturale del bambino, è la conoscenza e la realizzazione di se stessi, esso aiuta a potenziare il senso di autoefficacia, allevia i sentimenti legati a stress e noia e stimola la creatività, molto spesso però, nella società odierna è un aspetto che viene trascurato in quanto si prediligono svariate attività che non sempre lasciano libera espressione ai bambini.

La Play Therapy è un ampio settore che utilizza sistematicamente la naturale inclinazione a giocare come “mezzo per creare un ambiente terapeutico emotivamente sicuro che incoraggia la comunicazione, la creazione di relazione, l'espressione e la risoluzione dei problemi del bambino” (VanFleet).

Il gioco è per i bambini non solo un momento divertente, infatti, attraverso di esso imparano a comunicare con gli altri, a esprimere i sentimenti, a modificare comportamenti, a sviluppare abilità nel risolvere situazioni problematiche e ad apprendere una varietà di modalità attraverso le quali relazionarsi con gli altri. Il gioco fornisce una distanza psicologica sicura dai loro problemi e consente l’espressione di pensieri e sentimenti appropriati al loro sviluppo.

Il potere terapeutico che il gioco ha sempre mostrato di possedere è utilizzato dalla Play Therapy come modalità di intervento efficace sia in contesti tradizionali di salute mentale ma anche in scuole materne, scuole elementari, ospedali e strutture residenziali. I piani di trattamento vengono utilizzati come interventi primari per una serie di disturbi e condizioni mentali come la gestione dell’aggressività, il lutto e la perdita, il divorzio e la separazione familiare,  fallimenti accademici, carenza nello sviluppo di relazioni sociali e nei casi di disturbi della condotta interessando, quindi, una vasta gamma di problemi dei bambini che ne conseguono.

Attraverso i vari approcci presenti in questo settore i bambini riescono non solo a superare le proprie difficoltà come la gestione dell'ira e il controllo degli impulsi, questioni divenute preminenti negli ultimi anni, ma sono decisivi anche nel consolidare e sviluppare ulteriori abilità favorendo in molti casi anche il conseguimento di una crescita evolutiva ottimale.

L'applicazione dei vari modelli di intervento di Play Therapy richiede un’approfondita e specializzata istruzione, ed un'adeguata formazione psicologica, quindi non equivale al semplice “far giocare” un bambino.  

La pratica di questa modalità sensibile dal punto di vista evolutivo e di comprovata validità scientifica pur essendo diffusa e applicata in molti Paesi da svariati decenni, in Italia ha iniziato a diffondersi solo negli ultimi anni. Nel processo di divulgazione e applicazione di questo settore terapeutico negli ultimi mesi si è compiuto un passo avanti  a Lecce con il corso  in “Child Centered Play  Therapy” da parte dell'Associazione Play Therapy Italia (www.apt-italia.org) che ha formato i primi operatori di Play Therapy  in Puglia.

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