Presunti prestiti con tassi da usura, assolti gli imputati dopo nove anni
I fatti contestati risalgono al periodo tra il 2000 e il 2003. Per molti dei capi d'imputazione è intervenuta la prescrizione
LECCE – A distanza di oltre nove anni si è concluso con una lunga serie di assoluzioni il processo per i quattro imputati accusati di usura per presunti fatti commessi tra il 2000 e il 2003. Secondo l’ipotesi accusatoria i prestiti con tassi usurari erano stati concessi a un grossista di carni per l’acquisto di un capannone in cui ampliare e sviluppare l’attività, in modo da poter usufruire del prestito con la legge 488.
I giudici della prima sezione penale hanno assolto Maurizio Sciolti, 59enne di Strudà, assistito dall’avvocato Francesco Spagnolo, da un capo d’imputazione e dichiarata l’intervenuta prescrizione per un altro. Discorso simile per l’imprenditore Ennio Dantes, 67 anni, di San Cesario (finito anche ai domiciliari), assistito dall’avvocato Luigi Covella, per cui è stato anche disposto il dissequestro di beni per un valore di circa un milione di euro. Dichiarata la prescrizione per tutti i reati, invece, per gli altri due imputati: Brunò Calò e Salvatore Cavalera, 52enne e 69enne, di Nardò, assistiti dagli avvocati Giuseppe Bonsegna e Donato Mellone.
Cala dunque il sipario su una vicenda lontana nel tempo, in cui la giustizia ha dimostrato tutta la sua lentezza e la sua macchinosità, sia per gli imputati che per la presunta vittima.