Il coprifuoco non smorza gli incendi: due auto in fiamme in una sola notte
È successo a Racale e Taviano. In un caso, raid incendiario certo ai danni di un dipendente di un istituto di vigilanza privato
LECCE – Si chiamerà pure coprifuoco, ma la verità è che il fenomeno degli incendi notturni, quasi sempre frutto di raid mirati, per quanto oggettivamente in calo, non sembra comunque arrestarsi del tutto. Nemmeno con i divieti di circolazione notturni. Tanto che nel corso della stessa nottata, in due comuni del basso Salento incollati al punto da formare un unico agglomerato, Racale e Taviano, si sono registrati altrettanti episodi.
A Racale l’incendio è stato solo un principio, per fortuna, un tentativo subito smorzato dalla stessa vittima presa di mira da ignoti che hanno cosparso un’Opel Agila di liquido infiammabile, dando poi fuoco e fuggendo. È successo in via Ancona, ai danni di un 48enne, dipendente dell’istituto di vigilanza privato La Fenice. Lo stesso uomo si è accorto subito dell’incendio ed è riuscito a domarlo, uscendo di corsa da casa, prima che provocasse danni più seri. Sul posto, poi, sono intervenuti i carabinieri della stazione locale e della sezione operativa di Casarano. Al momento autori e cause del gesto restano sconosciute. E nelle vicinanze non vi sarebbero telecamere.
Alcune telecamere, invece, sono presenti nei pressi del luogo del secondo incendio, divampato, in questo caso, a Taviano e potrebbero aiutare a fare chiarezza su quanto avvenuto in via Meucci. Qui, è stata una donna di 34 anni a chiedere soccorso per una Jeep in fiamme. Il rogo, che ha provocato danni soprattutto sulla parte anteriore del veicolo, intestato a un 27enne, è stato spento dai vigili del fuoco del distaccamento di Gallipoli. Per gli accertamenti si sono poi recati sul posto i carabinieri della stazione locale che hanno acquisito le immagini di un sistema di videosorveglianza vicino. Quanto a eventuali moventi di un atto doloso, la vittima non ha saputo fornire indicazioni, sostenendo di non aver mai subito minacce.