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Cronaca Gallipoli

Ragazzi a bordo contro il disagio. Salpa "Nave Italia"

Parte dal porto di Gallipoli il Brigantino della Marina Militare di 61metri impegnato in un progetto di integrazione sociale a favore di 12 adolescenti in difficoltà. Il 2 luglio approdo a Manfredonia

GALLIPOLI - E' salpato in questo ore dal porto mercantile di Gallipoli il Brigantino di Nave Italia, impegnata in una traversata nei mari italici a sostegno di un ammirevole progetto di integrazione per ragazzi con lieve disagio fisico, psichico e sociale. Un progetto sposato anche dal comune di Gallipoli e in itinere già prima della caduta dell'amministrazione comunale, e promosso dall'Istituto Europeo Pegaso Onlus e realizzato dall'Istituto Europeo Pegaso di Foggia in collaborazione con la "Fondazione Tender To Nave Italia" di Genova a favore di 12 adolescenti in difficoltà generiche.

Un percorso di integrazione sociale che si svolge a bordo della nave a vela che per un paio di giorni ha attraccato nel porto gallipolino e che ora veleggia in mare aperto e dopo alcune tappe, approderà il prossimo 2 luglio nel porto di Manfredonia. Il progetto, che per la prima volta si estrinseca anche nella Regione Puglia, intende realizzare un piano terapeutico, personalizzato in base alle esigenze di ciascun ragazzo, attraverso il viaggio a bordo della nave e con il contatto diretto con il mare e con la natura. I dodici ragazzi selezionati, infatti, non hanno mai potuto godere di un'esperienza simile in mare perché in condizioni economiche molto deficitarie o affiancati dagli assistenti sociali che quotidianamente suppliscono alla mancante attività educativa dei genitori.

Il percorso d'integrazione sociale viene condotto, come detto, a bordo di Nave Italia, il brigantino a vela della Fondazione che, in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, naviga per la solidarietà lungo tutte le coste italiane, per promuovere la cultura del mare e della navigazione come strumento formativo e riabilitativo. I fondatori sono in buona sostanza la Marina Militare Italiana, che ha provveduto all'equipaggio di Nave Italia e lo Yacht Club Italiano. La Fondazione infatti ha a disposizione la suggestiva imbarcazione a vela di 61metri, capace di alloggiare più di 30 ospiti oltre l'equipaggio. Non un semplice albergo galleggiante, ma un luogo dove si realizzano progetti di ricerca, educazione, terapia.

Si tratta anche della prima nave scuola ad affrontare con professionalità la formazione di chi opera a contatto con il disagio. Un'università corsara, insomma, mobile, finanziariamente autonoma, che si affianca alle strutture esistenti per essere punto di incontro e scambio di esperienze diverse ed internazionali: un ambasciatore dell'Italia educante, formativa e solidale nei mari del mondo. Il brigantino, con a bordo i ragazzi accompagnati da uno staff di medici, educatori e psicologi (coordinati dal Direttore dell'Istituto Pegaso Domenico Di Conza), è salpato da Gallipoli dopo che gli stessi sono stati ospitati nelle strutture ricettive cittadine, grazie agli accordi tra l'Assessorato al Marketing Territoriale ed alcuni operatori turistici.

In collaborazione con la sezione gallipolina di Legambiente, il gruppo ha avuto la possibilità di visitare, a bordo di un calesse, le bellezze naturalistiche del Parco di Punta Pizzo. "Ringrazio gli operatori" sottolinea l'ormai ex assessore comunale, Alessandra Bray, "che si sono dimostrati molto sensibili all'iniziativa, mettendo a disposizione le proprie risorse per questa bella e importante iniziativa sociale". Si associa la curatrice dell'iniziativa per il Comune, ormai ex assessore alle Politiche Sociali, Pina Cassino: "Abbiamo sposato il progetto perché presenta un forte carattere innovativo. Questo aiuterà sia i ragazzi a superare il disagio, attraverso un'esperienza che tende a migliorare, in maniera sperimentale, le loro capacità cognitive e la loro partecipazione sociale, sia gli studi scientifici di settore, grazie ad un'attenta analisi di monitoraggio del programma e alla verifica dei risultati".

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