Residenza "fai da te" con orto e recinto: alle Cesine
Denunciato dalle Forestale di Lecce uomo di Vernole che aveva realizzato su un terreno di sua proprietà, nella riserva naturale delle "Cesine", una residenza estiva costruita con materiale di scarto
Redazione
03 aprile 2009 14:30
Qualche tufo, materiale per la copertura del tetto, una palizzata, tutta roba recuperata qua e là con lo scopo di mettere su un ricovero, una specie di residenza estiva ma in piena riserva naturale, alle Cesine, per la precisione, nel Comune di Vernole.
Se ne sono accorti gli agenti della Forestale, che hanno denunciato un uomo del posto per aver realizzato sul terreno di sua proprietà, ricadente appunto all'interno della riserva naturale ed in una zona umida di importanza internazionale, le Cesine, un ricovero adibito sia a deposito e che ad abitazione estiva.
Il proprietario aveva realizzato la struttura in legno, che aveva poi ricoperta esternamente servendosi di onduline di ferro zincato e di pannelli coibentati rivestiti esternamente da telo bituminoso e con una veranda ricoperta esternamente da onduline, questa volta in vetroresina e chiusa lateralmente da pannelli di compensato.
Inoltre, sempre il titolare aveva realizzato una recinzione in conci di cemento e rete metallica con lo scopo di delimitare un terreno paludoso di circa 500 metri quadrati, che aveva trasformato in orto, vietandone l'accesso mediante una sbarra in ferro munita di lucchetto.
Se ne sono accorti gli agenti della Forestale, che hanno denunciato un uomo del posto per aver realizzato sul terreno di sua proprietà, ricadente appunto all'interno della riserva naturale ed in una zona umida di importanza internazionale, le Cesine, un ricovero adibito sia a deposito e che ad abitazione estiva.
Il proprietario aveva realizzato la struttura in legno, che aveva poi ricoperta esternamente servendosi di onduline di ferro zincato e di pannelli coibentati rivestiti esternamente da telo bituminoso e con una veranda ricoperta esternamente da onduline, questa volta in vetroresina e chiusa lateralmente da pannelli di compensato.
Inoltre, sempre il titolare aveva realizzato una recinzione in conci di cemento e rete metallica con lo scopo di delimitare un terreno paludoso di circa 500 metri quadrati, che aveva trasformato in orto, vietandone l'accesso mediante una sbarra in ferro munita di lucchetto.
Redazione
03 aprile 2009 14:30
