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Cronaca Otranto

Imbarcazione in balia del mare al largo di Otranto. Salvati nove immigrati

L'allarme scattato ieri, dopo una richiesta di soccorso confusa: il natante in difficoltà ed in acque internazionali, con a bordo una decina di pakistani, è stato rintracciato solo oggi a dieci miglia dal porto idruntino

OTRANTO - Una comunicazione caotica, una richiesta di aiuto da una imbarcazione in mare e le ricerche finora senza esito. Si riassume così quanto è accaduto in queste ore al largo del Canale di Otranto, dove si sono allertate delle operazioni in lungo e in largo per rintracciare il natante, con a bordo nove immigrati.

La barca è stata ritrovata alle 14 di oggi pomeriggio, a circa dieci miglia dal porto idruntino, in prossimità della zona delle Cesine. I profughi, tutti maschi, di età dai 24 ai 30 anni, sono stati caricati a bordo di una motovedetta Cp 310 e trasportati ad Otranto. La cronaca del soccorso parte da ieri, attorno alle 14, quando è scattato l'allarme per un natante in balia delle onde ed in acque internazionali, con a bordo un numero non quantificato di immigrati in viaggio verso il Salento.

Una telefonata è arrivata al 112, raccolta dai carabinieri della compagnia di Maglie, che l'hanno dirottata alla sala operativa dell'ufficio circondariale marittimo di Otranto: il migrante che ha contattato i militari parlava in un inglese stentato, intraprendendo una comunicazione più volte interrotta per le difficoltà di trasmissione. E il dialogo confuso non ha permesso di comprendere le condizioni delle persone a bordo del natante.

Da quanto è dato sapere, i naufraghi (di origine pakistana) avrebbero chiesto soccorso perché la barca di piccola dimensione (non dovrebbe superare i sette metri) aveva difficoltà a navigare visto il mare mosso. La cella telefonica avrebbe, ad un certo punto, secondo le ricostruzioni sommarie, intercettato la zona di Uggiano La Chiesa, per cui i militari della Guardia costiera di Otranto hanno deciso di uscire con i propri mezzi in direzione Badisco, ritenendola zona di riferimento per iniziare le ricerche.

foto-102-2Nessuna notizia della barca, tuttavia, è arrivata nel corso della mattinata, senza peraltro che i militari riuscissero a ristabilire un contatto telefonico con gli uomini in mare. Le ricerche - alle quali partecipano mezzi delle motovedette delle Capitanerie di porto di Otranto, Gallipoli e dell'Ufficio marittimo di Leuca, oltre a mezzi della Guardia di Finanza e un elicottero dei vigili del fuoco - si svolgono con il coordinamento della direzione marittima di Bari, VI° Mrsc, in un raggio di pattugliamento dello specchio d'acqua fino a circa 30 miglia dal Capo di Otranto.

Nella giornata, sono state allertate tutte le capitanerie e gli uffici marittimi che si affacciano sull'Adriatico. Sul posto, anche un nucleo di sommozzatori, per dar man forte alle ricerche. Gli immigrati sono stati condotti al centro Don Tonino Bello di Otranto, per le procedure di riconoscimento. Qui stanno ricevendo assistenza dai medici del 118 e dai volontari della locale Misericordia. Bagnati e disidrati, sono comunque in buone condizioni e per nessuno di loro si è reso necessario il trasporto in ospedale.

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