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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Vernole

Scarichi a mare a San Cataldo: è scontro sui reflui

Il sindaco di Vernole risponde all'ex vicesindaco, Cesare Barrotta, che aveva criticato il malfunzionamento del sistema di depurazione "Ciccio Prete". Mangione: "È quello che sostengo da anni"

VERNOLE - Scarichi di liquami di Lecce, di Surbo e delle zone industriali delle città sul litorale e nel territorio di Vernole: le dichiarazioni dell'ingegnere Cesare Barrotta non piacciono a Mario Mangione, primo cittadino di Vernole, che non comprende a che titolo il tecnico progettista del sistema di smaltimento dei reflui di ‘Ciccio Prete' intervenga. Per Mangione, è indubbio che tutto il sistema di depurazione e smaltimento delle acque, programmato, progettato e realizzato negli ultimi anni, e che è costato ai cittadini svariate decine di milioni di euro, non abbia sortito gli effetti sperati "se è vero, come è vero, che la qualità della depurazione e lo smaltimento dei reflui non sono conformi agli standard previsti, come lo stesso Barrotta puntualmente afferma".

Mangione prende atto che, come afferma lo stesso Barrotta, sia "necessario potenziare adeguatamente i due depuratori di ‘Ciccio Prete'"; "evitare che vadano fuori servizio soprattutto la notte...; vigilare che non si aprano i chiusini lungo le condotte per lo scarico dei bottini..."; "evitare che la fogna bianca di Lecce venga in parte dirottata negli impianti di depurazione, facendoli tracimare; perché questo causa dei problemi molto gravi in quanto le acque non depurate vengono convogliate nel collettore riservato alla fogna nera che va in pressione, facendo saltare, soprattutto nelle zone più basse, i chiusini con fuoriuscita di reflui non depurati". Il sindaco di Vernole trae la conclusione: "Tutto il sistema non funziona, riversando a terra ed a mare liquami per nulla depurati, come io affermo da anni".

"Lo stesso Barrotta - prosegue Mangione - dichiara inoltre che è necessario verificare che nella città di Lecce non ci siano allacci misti impropri e aggiunge, infine, che va ripristinato il funzionamento del monitoraggio continuo delle acque in uscita dagli impianti di depurazione. Azioni che ritengo tutte giuste e sacrosante e per le quali, chiedo invano, da anni, che si intervenga, come pure da tempo chiedo alla città di Lecce che mi vengano esibiti gli esiti delle analisi di monitoraggio delle acque".

"Ma gli amministratori della città di Lecce - chiede il primo cittadino di Vernole - non si sono ancora accorti della realtà da me più volte loro rappresentata ed ora descritta dal tecnico ing. Barrotta? E i bagnanti di San Cataldo sono stati portati a conoscenza che in estate fanno il bagno a mare ove sversano i liquami così come descritti dall'ing. Barrotta?".

Mangione si rivolge poi a Barotta in qualità di "consigliere comunale, e già vicesindaco di Vernole, progettista per conto della città di Lecce del sistema di smaltimento": "È ancora convinto che fosse nell'esclusivo interesse della comunità vernolese lo scarico delle acque sul nostro litorale ed in mare, ovvero di grande utilità per la comunità locale la costruzione a Vernole, sempre per conto della città di Lecce, dell'impianto di fitodepurazione a ridosso delle Cesine, attiguo alla struttura turistico-ricettiva ‘Santicuti' già esistente ed in prossimità dell'impianto golfistico?".

Mangione ritiene che la situazione, così com'è, determini gravissimo danno all'ecosistema di tutta quell'area, essendo in netta contraddizione con le prospettive di sviluppo che la comunità locale persegue, arreca gravissimi danni all'economia locale e pone a rischio igienico-sanitario la popolazione. Per queste ragioni, l'amministrazione comunale è fortemente impegnata a rimuovere dal proprio territorio "i guasti realizzati negli ultimi anni ed oggettivamente riconosciuti, proponendo l'attivazione del sistema di affinamento e smaltimento già da tempo realizzato, sempre con danaro pubblico, dal Consorzio di Bonifica Ugento e Li Foggi e mai entrato in funzione".

"In conclusione - afferma - non intendo raccogliere provocazioni sterili ed infondate: mi limito solo a rammentare che il villaggio turistico Santicuti, a ridosso dell'impianto fitodepurativo, è stato realizzato negli anni 2003/2004, proprio quando Barrotta era vicesindaco a Vernole e tecnico progettista, per la città di Lecce, dell'impianto fitodepurativo che mi risulta fermo da molto tempo avendone il competente ufficio della città di Lecce inibito il funzionamento in mancanza dei presupposti di conformità tecnico-igienico-ambientale. Ritengo comunque che gli approfondimenti della Procura della Repubblica siano sempre opportuni e lascino assolutamente sereno solo chi non ha nulla da temere".

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