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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

“Guerrieri vivi” in azione: imbrattano muri della scuola con scritte no vax

Ennesimo episodio, la scorsa notte, a Lecce. A essere colpito, questa volta, l’Istituto tecnico economico “Olivetti” in via Marugi. Sul posto Digos e scientifica per le indagini

LECCE – Le scuole sono state scelte come bersaglio in tutto il Paese. Nuove scritte “no vax” sono comparse a Lecce, nelle ultime ore: sono state realizzate sui muri esterni dell’Istituto tecnico economico “Adriano Olivetti”, al civico 29 di via Marugi e poi anche su un bus di linea utilizzato per il trasporto degli studenti.

Diversi gli slogan impressi sulle pareti e sulla pavimentazione esterna con le bombolette spray di colore rosso. Da “i vaccini uccidono, il Governo nasconde la verità”, passando per “razzismo vs no vax: morte del diritto” fino a “questo non è vandalismo, è lotta per i diritti”. Gli autori delle scritte hanno agito quasi certamente la scorsa notte, ma l’accaduto è stato scoperto all’alba di oggi dai dipendenti scolastici. Sul posto sono giunti gli agenti della sezione volanti assieme ai colleghi della scientifica e della Digos.

Spray di colore rosso sui muri dell'Ites

Alcune videocamere utili alle indagini sono state già rintracciate: ora bisognerà recuperare i filmati e visionarli. Gli investigatori della questura leccese non hanno dubbi sul fatto che, ad agire, sia stato il movimento dei “Guerrieri vivi”. Attivisti privi di identità che si organizzano e coordinano sul canale Telegram, vero motore operativo della loro attività e che garantisce loro una certa “immunità” e non identificabilità. Appena un paio di settimane addietro altre scritte simili, a "firma" dello stesso gruppo, sono state ritrovate sui muri di diversi edifici della città. Non soltanto le scuole, dunque, ma anche all'esterno di hub vaccinali o di altri presidi sanitari

La solidarietà di Anp, l'Associazione nazionale pressidi

"Sono comparse sui muri di molte scuole della provincia di Lecce, nei giorni scorsi, scritte di protesta contro le scelte del governo per la gestione della pandemia. Gli stessi autori sono solerti nell'augiustificarsi, evidenziando che non si tratta di "atti vandalici", ma solo di forme di manifestazione di un dissenso democratico. Ora, cosa ci sia di democratico nell'imbrattare i muri di una scuola o di un qualsiasi edificio, risulta difficile da comprendere. Considerati gli innumerevoli spazi disponibili per convegni, dibattiti ed eventi per elaborare soluzioni alternative a quelle scelte dal governo per affrontare e gestire la pandemia, compresa la, scelta di sostenere le lezioni in presenza, imbrattare scuole ed edifici non si comprende come lo si possa definire se non come oltraggioso atto vandalico. Anp Puglia esprime solidarietà convinta ai dirigenti, ai docenti e al personale tutto operante negli istituti scolastici che, da due anni, è al lavoro per garantire il diritto allo studio e il diritto alla salute dei cittadini, spesso chiamato a supplire compiti e responsabilità di altre amministrazioni. Chiediamo altresì, che si lavori perché vengano individuati al più presto i respondabili e si chieda loro, quantomeno, il ristoro delle risorse pubbliche impegnate per il ripristino del decoro degli spazi", conclude Roberto Romito, presidente regionale Anp Puglia.
 

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