Stabilimento Bagno marino Archi, il Tar "esclude" le Terme dalla concessione

SANTA CESAREA TERME - Con sentenza di ieri il Tar Lecce ha confermato che il concessionario del "Bagno marino Archi di Santa Cesarea" é sin dal 2007 l'imprenditore locale che lo gestisce e non la società Terme di Santa Cesarea s.p.a. Era accaduto che, con un provvedimento del 2007, infatti, il Comune avesse autorizzato le Terme a dare in gestione a quell'imprenditore locale il "Bagno marino Archi" per ben sei anni.

Alla scadenza, l'ente ha ritenuto che, con quel provvedimento del 2007, la stessa amministrazione avesse in realtà voluto far subentrare nella titolarità della concessione l'imprenditore locale, estromettendo così le Terme. Contro questa decisione comunale hanno proposto ricorso la società Terme.

Accogliendo le tesi, sostenute in giudizio dai difensori dell'imprenditore locale, gli avvocati Pier Luigi Portaluri e Giorgio Portaluri, il Tar ha affermato che le Terme non possono affidare in gestione i beni demaniali loro dati in concessione per più di una stagione balneare: diversamente si avrebbe un "sub-ingresso" di un nuovo soggetto nel rapporto concessorio col comune. In altre parole, titolare della concessione comunale é chi gestisce il bene demaniale per un periodo superiore a quello massimo consentito dalla legge per gli affidamenti temporanei, cioè un anno.

Gli avvocati Portaluri esprimono soddisfazione, i quali sottolineano che il Tar ha fatto chiarezza su di una annosa questione che riguarda più beni demaniali prima in concessione alle Terme e mai, di fatto, utilizzati dalle Terme stesse, stabilendo per la prima volta un principio di diritto di fondamentale importanza per l'utilizzo dei beni del demanio costiero.