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Cronaca

Simulazione ricerca persona dispersa, trovata sulle tracce del suo cellulare

Un'esercitazione per la ricerca di persona dispersa iniziata alle 9 del mattino è andata avanti fino a poco prima della mezzanotte. Organizzata dal comando provinciale di Lecce dei vigili del fuoco, si è tenuta a Marittima di Diso

 

LECCE – Una esercitazione per la ricerca di persona dispersa iniziata alle 9 del mattino e andata avanti fino a poco prima della mezzanotte. La simulazione, organizzata dal comando provinciale di Lecce dei vigili del fuoco, si è tenuta ieri nel territorio di Marittima di Diso, ed ha visto impegnati 23 “caschi rossi”, due squadre del nucleo cinofili, 70 volontari della Protezione civile e tre unità del “Cives”, il coordinamento infermieri volontari per l’emergenza sanitaria.

Obiettivo dell’esercitazione, era quello di testare alcuni aspetti specifici delle tecniche di ricerca di gestione di questa particolare tipologia di intervento, proprio a seguito delle linee guida da parte del ministero dell’Interno, Dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile.

“La giornata di lavoro – ha spiegato il comandante Michele Angiuli – è stata suddivisa in due fasi: la prima caratterizzata dalla presenza della luce diurna, quindi con buona visibilità, ha visto le forze impegnate in una battuta a tappeto del territorio dove si ipotizzava fosse scomparsa una persona, ‘ritrovata’ dopo 4 ore dalla ricezione dell’allarme. La seconda fase, si è svolta nelle ore notturne ed è stata contraddistinta dalla presenza del buio che costituto un importante elemento di condizionamento delle manovre. La metodologia adottata – ha aggiunto Angiuli – ha permesso di mantenere un costante livello di sicurezza per tutti gli operatori, consentendo di non interrompere le ricerche a causa del buio e recuperare ore preziose per la salvezza dell’ipotetica persona dispersa”.  2-241-28

Le ricerche. A partire dal punto di ultimo avvistamento si è circoscritta l’area della ricerca e si parte con l’effettuazione di una battuta primaria. ad opera di battitori veloci. Viste le necessità logistiche, si è fatto coincidere il punto di ultimo avvistamento colo spiazzo antistante il cimitero di Marittima, con la sede del posto di comando avanzato, da cui sono partite le ricerche.

L’area di ricerca viene poi suddivisa in aree più piccole e gerarchizzate, che vengono battute a tappeto (tecnica di ricerca a pettine con saturazione dell’area) da squadre miste di battitori  composte da vigili del fuoco e volontari di Protezione civile. Alle ricerche partecipano anche due squadre del nucleo cinofili dei vigili del fuoco.

A supporto delle ricerche è stato utilizzato la tecnica del Positioning del cellulare della vittima che, pur non restringendo di molto il campo di ricerca per la scarsità di celle nella zona, conferma la presenza nell’area di ricerca del disperso.Nel corso delle ricerche, sono stati inizialmente ritrovati gli effetti personali della vittima e, dopo poco, la vittima stessa. Le tracce Gps hanno testimoniato la qualità delle operazioni di ricerca effettuate dalle singole squadre Nella fase notturna della ricerca, invece, (in cui si ipotizzava una seconda “vittima”), non si sono adottate strategie di ricerca a saturazione d’area ma solo per percorsi lineari lungo strade e sentieri, ciò per garantire un livello di sicurezza  accettabile dei battitori.

Tale procedura ha consentito il ritrovamento del disperso in tempi brevi. Pur essendo la ricerca notturna di per sé meno fruttuosa per ovvie ragioni, legate soprattutto all’utilizzo di tecniche tradizionali, la “vittima” è stata ritrovata grazie all’impiego di visori notturni.

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