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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Soldi in cambio di permessi di soggiorno, arrestato poliziotto

Alessio Condò, leccese di 29 anni, lavora presso l'ufficio immigrazione di Milano: avrebbe garantito l'agognato documento a decine di stranieri che non ne avevano diritto

MILANO - Atti contrari ai doveri d’ufficio, accesso abusivo alle banche dati della polizia, falso e favoreggiamento. Sono queste le accuse piovute addosso ad Alessio Condò, 29enne di Lecce, agente di polizia a Milano, presso l’ufficio immigrazione. Il giovane poliziotto salentino è stato accusato, in seguito a un’indagine dei suoi colleghi della squadra mobile, di aver accettato soldi in cambio di permessi di soggiorno a cittadini stranieri cui non spettavano. 

Condò, che peraltro era già stato sospeso ad agosto dopo essere stato trovato positivo alla cocaina durante un test antidroga, sarebbe stato incastrato dalle intercettazioni telefoniche. E ora si trova ai domiciliari. Con lui, nei guai sono finiti un 27enne cinese, Ruyi Hu, e un 40enne bulgaro, Slavov Delvanin. I due stranieri, secondo le indagini, avrebbero inviato all’agente una decina di stranieri. Il costo per ottenere il permesso variava dai 500 ai 600 euro, da dividere per tre.

Ma c’è dell’altro. Condò è accusato persino di aver favorito la latitanza di un 35enne albanese, ricercato perché ritenuto responsabile di un giro di cocaina. L'incontro tra il poliziotto, il bulgaro e il cinese, sarebbe avvenuto in un bar gestito da quest’ultimo. A Milano non è la prima volta che accadono fatti simili. Circa un mese addietro, stessa accusa è stata mossa a un 56enne.

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