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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Sparato sotto casa: ferito fratello del killer Monaco

Mirko Monaco, 25enne, fratello di "Gianni Coda", è stato colpito nel primo pomeriggio da un colpo di pistola a una gamba. Lo hanno raggiunto in due su uno scooter. Si è riparato in casa della sorella

Quattro colpi dall'alto verso il basso per un avvertimento con un obiettivo eccellente: uno dei tre fratelli dell'ex-killer della Scu, Myrko Monaco (conosciuto come Sandro), 25 anni il prossimo 21 settembre, ferito di striscio da un solo proiettile sputato dalla canna fumante di una pistola calibro 9 corto. Si torna a sparare in città a soli 39 giorni dall'omicidio di Antonio Giannone, il 25enne ucciso il 6 aprile scorso in una palazzina di via Terni nel rione della 167 C. Dinamiche, contorni degli ultimi fatti di sangue ruotano attorno agli stessi interpreti. L'arresto di Giampaolo Monaco, evaso dalla località segreta e considerato l'autore materiale di quella esecuzione eseguita con la freddezza di un killer professionista per vendicare il pestaggio subito proprio dal fratello Myrko, aveva chiuso la parentesi di attentati a suon di bombe che aveva rotto la pace in città.

Un fuoco di paglia, da 48 ore, tra Lecce e le marine, sono ricomparse le taniche piene di benzina e le pistolettate. Nel pomeriggio, poco dopo le 15, 15, i sicari sono entrati nuovamente in azione nei pressi di Piazzale Genova, nella zona della 167 zona B prendendo di mira "lo specialista dei furti", così come è stato definito dal procuratore capo Cataldo Motta," un cane sciolto della criminalità". La dinamica per ricostruire movente e dinamica della baraonda durata una manciata di secondi è affidata agli agenti della squadra mobile giunti sul posto insieme agli specialisti della Scientifica. Monaco, a quanto pare, è stato atteso dai suoi attentatori che avrebbero compiuto a bordo di uno scooter di grossa cilindrata un paio di giri attorno alla piazzetta che spezza il grigio dei palazzoni circostanti. Uno-due giri, fino a quando la sagoma di Monaco non è comparsa. il fratello del collaboratore di giustizia, incensurato, è sceso dal suo scooter, un Why 50 Yamaha e stava rientrando a casa, al civico 11 scala D del condominio, dove al quinto piano vive con i genitori.

I sicari sono arrivati da dietro, sorprendendo Monaco alle spalle. Volto coperto da caschi integrali, sono partiti i quattro colpi da una distanza molto ravvicinata, con il motore dello scooter rimasto acceso. Il mezzo aveva la targa obliterata. Tre proiettili non sono andati a segno e si sono conficcati nel muro del pianerottolo mentre una quarta pistolettata ha ferito di striscio Monaco alla gamba sinistra tra tibia e perone.

Il 25enne ha cercato di pararsi, rannicchiandosi e invece di rifugiarsi in casa, ha raggiunto la palazzina confinante dove risiede la sorella, al civico 10. Nel contempo, gli attentatori avevano abbandonato il piazzale. "Abbiamo sentito dei botti, pensando fossero petardi", hanno riferito alcuni residenti che si sono affacciati dai balconi per poi scendere in strada. Nessuno, però, avrebbe visto o sentito qualcosa. Al lavoro, a quell'ora in una palazzina che sorge nelle vicinanze, si trovava una squadra di falegnami e nelle prossime ore potrebbero essere ascoltati in Questura.

Monaco è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale. Ha raggiunto il nosocomio camminando tranquillamente. Il proiettile ha provocato solo una leggera ferita al polpaccio sinistro giudicata guaribile dai sanitari in una decina di giorni. Subito dopo è stato accompagnato in Questura per essere ascoltato dagli inquirenti. L'interrogatorio è durato circa due ore. Monaco sarebbe apparso molto provato per quanto successo ma, a quanto se ne sa, non avrebbe fornito grossi elementi agli inquirenti ed è stato rilasciato. Ridda iniziale di ipotesi sul movente della gambizzazione: si parte da una certezza; non c'è stata volontà omicida da parte degli aggressori.

Pista calda, una possibile vendetta per l'omicidio di Antonio Giannone. Myrko Monaco risulta infatti formalmente indagato per l'agguato teso a "Palla"e si attendono i risultati sui tamponi inviati al Ris di Roma. Sarebbe l'ipotesi più inquietante perché potrebbe aprire un ulteriore squarcio sulla mappatura criminale in città, facendo emergere un presunto gruppo avverso pronto a premere il griletto e in possesso di armi al quale faceva riferimento Giannone. Non si esclude una nuova vendetta trasversale indirizzata al fratello collaboratore di giustizia, all'indomani di delicate sentenze ribaltate dalla Cassazione nell'ambito dell'operazione "Pit" in cui le dichiarazioni di Giampaolo Monaco hanno avuto un peso determinante per inchiodare presunti commandi di fuoco.

Gli inquirenti non escludono che l'avvertimento sia stato indirizzato direttamente al 25enne per il suo vizio mai perso dei furti in abitazione. Incensurato, Myrko Monaco ha un solo precedente alle spalle. Il 3 marzo scorso venne denunciato dagli agenti della squadra mobile proprio per un furto compiuto insieme a due altri giovani leccesi in un'abitazione del capoluogo trafugando apparecchi elettronici, un telefono cellulare, due orologi e vari oggetti in oro. Difeso dall'avvocato Pietro Ripa, dovrà comparire davanti ai giudici della seconda sezione penale il prossimo 22 settembre.

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