Stazione carburanti mai collaudata? Indaga Procura

Forse qualcosa non quadra nella procedura e sul rilascio per la nuova autorizzazione da parte del settore commercio del Comune di Racale, un via libera che di fatto ha consentito alla realizzazione di un impianto di carburanti in via Fiumi Marina. Tantè che i carabinieri lo hanno sequestrato nell'ambito di un'indagine coordinata dal sostituto procuratore Marco d'Agostino che ipotizza abuso e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Un atto dovuto che, per forza di cose, tira in ballo il dirigente del Commercio, colui che ha rilasciato l'autorizzazione petrolifera, vale a dire il comandante della polizia municipale, il capitano Severino Capano.

A margine della vicenda una controversia che va avanti dal 2003, quando all'epoca fu raggiunto l'accordo che prevedeva il trasferimento dell'autorizzazione petrolifera dalla vecchia società di Racale, che si trovava in via Gallipoli, alla nuova, quella che tuttora gestisce l'impianto, in via Fiumi Marina. La prima avrebbe dovuto chiudere il proprio distributore per garantire l'apertura del nuovo impianto nel sito di via Fiumi Marina individuato proprio al termine di una conferenza dei servizi indetta in vista del trasferimento dell'autorizzazione petrolifera.

Ma dopo il fallimento della ex proprietaria dell'impianto il trasferimento non sarebbe stato mai perfezionato. Poi, tra il parere di un legale e la richiesta del responsabile del procedimento della conferenza dei servizi, il dirigente del settore Commercio ha firmato l'autorizzazione petrolifera alla nuova società. Lavori ultimati, ma senza autorizzazione dell'impianto che non sarebbe mai stato collaudato.

Dice il sindaco Massimo Basurto: "Sono fiducioso nell'operato della magistratura di accertamento della verità e sono tranquillo che i dirigenti del Comune abbiano sempre adottato i provvedimenti nel rispetto della legge, dei regolamenti, dei pareri richiesti e delle comunicazioni interne agli uffici".