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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Corigliano d'Otranto

Stop ai venditori d'acqua. E famiglie restano a secco

Corigliano d'Otranto: guerra ai venditori d'acqua abusivi. Fioccano i sequestri per i camion non autorizzati al trasporto di alimenti, acqua potabile, nel caso specifico. Trafila impossibile all'Aqp

CORIGLIANO D'OTRANTO - Guerra ai venditori d'acqua abusivi. E fioccano i sequestri, da parte delle autorità preposte, per i camion non autorizzati al trasporto di alimenti, acqua potabile, nel caso specifico. E sono guai per le famiglie che acquistano ancora acqua non potendo contare sulla rete idrica. Se da una parte la nuova normativa disciplina la vendita d'acqua attraverso il rifornimento direttamente dai serbatoi dell'Acquedotto pugliese, una vasca è a Corigliano d'Otranto, obbligando poi il viaggio solo nelle cisterne dei mezzi autorizzati e quindi a norma per il trasporto degli alimenti, dall'altra decine di famiglie rischiano tutti i giorni di rimanere senz'acqua in casa.

E i disagi sono proprio per i nuclei familiari meno abbienti, quelli che non possono permettersi l'allaccio all'Acquedotto, il cui costo si aggira intorno a 2mila euro, oppure coloro che hanno fatto richiesta da mesi senza ancora essere stati raggiunti dal servizio. Ma il problema riguarda anche chi la rete idrica non la vedrà mai perché risiede in campagna o nelle zone periferiche dei centri abitati. Il problema, pare di capire, interessa non solo Corigliano d'Otranto, dove vi è un solo trasportatore d'acqua autorizzato, impossibilitato a evadere tutte le richieste, ma anche Martano e Soleto, solo per citare alcuni paesi della Grecìa salentina.

E poi c'è la burocrazia, vuoi mettere? Già, perché se decidi di acquistare una cisterna d'acqua dall'Acquedotto pugliese, costo 3 euro a metro cubo rispetto a 50 centesimi a metro cubo che pagheresti sulla bolletta dell'acqua se servito dalla rete idrica, allora non ti resta che armarti di pazienza e affrontare la lunga ed estenuante trafila.

Prima di tutto, c'è da compilare la domanda all'Aqp, uffici di Galatina, per l'acquisto dell'acqua. Poi, dritti alle Poste, dove si effettua il pagamento, a seconda di quanta acqua compri, tramite bollettino. Con la ricevuta in mano, si ritorna allo sportello dell'Acquedotto per la firma del responsabile che autorizza il trasporto dell'acqua sull'unico camion autorizzato, che a sua volta va a rifornirsi presso la vasca di acqua potabile dell'Aqp di Corigliano d'Otranto.

Ora, immaginate dieci richieste di dieci famiglie contemporaneamente e sullo sfondo un unico mezzo a disposizione per il trasporto dell'acqua. I cittadini che si presentano con il bollettino postale di "avvenuto pagamento" in una mano, nell'altra la domanda intestata all'Acquedotto, una volta lì, allo sportello di Aqp di Galatina, non sarebbe stato sempre possibile procedere al disbrigo della pratica.

"Di fronte a queste difficoltà, relative appunto all'autorizzazione per l'approvvigionamento e il trasporto dell'acqua, ci siano rivolti anche all'Acquedotto pugliese di Lecce - spiega un cittadino di Corigliano - ma quelli ci hanno detto che per questo genere di disagi è opportuno chiamare la direzione di Bari, e intanto a casa non abbiamo acqua. Prima della normativa potevamo contare sui privati che ci vendevano per esempio 20 quintali d'acqua che tiravano su dai pozzi artesiani di loro proprietà, tutto con una spesa di 15 euro, mentre adesso per quella quantità dobbiamo sborsare 60, 70 euro, ammesso che riusciamo a fare valere le nostre richieste di approvvigionamento".

D'altro canto il Comune di Corigliano ha già predisposto la rete idrica ma per il momento di acqua nelle condotte nemmeno l'ombra. E poi resta il problema, oltre ai disagi causati dalla burocrazia, dei mezzi autorizzati al trasporto: un solo camion a disposizione per almeno tre paesi dell'area geografica in questione. Ma si sa, la legge va rispettata, anche quando la normativa è varata senza tenere conto di quanti resteranno a secco.

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