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Cronaca Porto Cesareo

Anche il “Bahia del Sol” può rimanere montato. Il Tar annulla la richiesta del Comune

Nuova puntata a Porto Cesareo della battaglia dei lidi contro le richieste di smontaggio delle strutture stagionali sull’arenile. Accolto il ricorso

PORTO CESAREO - L’effetto domino sulla legittimazione del mantenimento delle strutture precarie stagionali autorizzate degli stabilimenti balneari per tutto l’anno, su arenili e scogliere, senza l’obbligo di smontaggio, continua a dettarlo la giustizia  amministrativa a colpi di sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. Una nuova puntata della vicenda dei lidi e della battaglia sul diniego di Comuni  e della Soprintendenza a prolungare l’autorizzazione paesaggistica oltre la stagione estiva  riguarda questa  volta lo stabilimento balneare “Bahia del Sol” a cui il Comune di Porto Cesareo, nell’ottobre scorso, aveva ordinato e ribadito lo smontaggio delle strutture precarie stagionali autorizzate.  Sulla vicenda si è ora espresso, in prima battuta, il Tar di Lecce che con una recente sentenza ha annullato gli effetti dei provvedimenti comunali che i titolari dell’impresa balneare avevano impugnato con un ricorso presentato dai legali Pier Luigi Portaluri, Angelo Vantaggiato e Giorgio Portaluri.    

I giudici della prima sezione del Tar di Lecce, accogliendo il ricorso, hanno quindi annullato i provvedimenti con i quali l’amministrazione comunale di Porto Cesareo aveva impedito il mantenimento invernale delle strutture a servizio dello stabilimento facendo leva anche sul parere della Soprintendenza che riteneva illegittimo il permanere delle strutture stagionali sull’arenile senza limite di continuità. Nello specifico l’impresa balneare aveva presentato due istanze di mantenimento invernale: la prima, pochi giorni dopo la sottoscrizione, da parte delle pubbliche amministrazione interessate, dell’accordo interistituzionale dell’ottobre del 2015 sul mantenimento tutto l’anno  e la seconda, subito dopo l’adozione della circolare regionale del settembre del 2016, con cui si sottolineava che “al fine di conseguire il mantenimento delle strutture già in concessione fino alla scadenza del titolo, i titolari delle stesse possono formulare istanza al comune costiero per la revisione di quelle prescrizioni che prevedono lo smontaggio delle strutture al termine di ciascuna stagione balneare”.

Con vari provvedimenti succedutesi nel tempo, l’amministrazione comunale di Porto Cesareo ha negato all’impresa il richiesto mantenimento invernale, motivando anche la sua decisione e chiedendo il supporto del parere della Soprintendenza, e ritenendo che le strutture non sarebbero potute rimanere montate anche nelle more della valutazione dell’istanza. E da qui la richiesta formale di smontaggio entro il 30 ottobre. Per ora il Tar ha invece stabilito di invalidare gli atti relativi allo smontaggio invernale delle strutture precarie dello stabilimento e nell’ambito della sentenza favorevole al Baiha del Sol ha anche rimarcato che “il ritardo con il quale l’amministrazione comunale valuta le domande di mantenimento invernale non può recare un danno alle imprese balneari”. Le strutture a servizio degli stabilimenti quindi possono, secondo i giudici, rimanere montate nell’attesa delle decisione finale da parte del Comune. E questo in quanto “sarebbe irragionevole imporre lo smontaggio prima della conclusione del procedimento amministrativo attivato con l’istanza di mantenimento annuale” sottolineano anche gli avvocati dello stabilimento. (Tar su Bahia del Sol-2)

Il Tar è giunto a tale conclusione anche sottolineando la rilevanza dell’accordo interistituzionale e della circolare regionale del settembre 2016. “Quei due atti”, scrivono i giudici, “determinano certamente in capo alle imprese balneari un legittimo affidamento circa la possibilità di conservare montate le strutture in attesa delle decisione amministrativa circa il mantenimento invernale”. Secondo i legali dell’impresa balneare invece “questa decisione del Tar Lecce contribuisce a chiarire l’articolato e complesso quadro giuridico relativo al mantenimento invernale delle strutture sgomberando il campo da equivoci circa la portata dell’accordo interistituzionale del 2015 e della circolare regionale del 2016: entrambi quegli atti consentono agli imprenditori balneari di mantenere montate anche durante la stagione invernale le strutture a servizio degli stabilimenti sino alla conclusione del procedimento amministrativo volto ad ottenere l’estensione della validità temporale dei titoli”.  

FEDERBALNEARI: “Dubbi e ritardi non possono danneggiare le imprese”

Secondo Ferdebalneari Salento con l’accoglimento delle tesi difensive degli avvocati Portaluri e Vantaggiato, il Tar di Lecce ha sottolineato non solo la assoluta rilevanza dell’accordo interistituzionale e della circolare regionale che ne è seguita ma, ancora una volta, anche il principio per il quale il ritardo del procedimento amministrativo finalizzato all’ottenimento del via libera al mantenimento annuale delle strutture balneari non può rivelarsi un danno economico per l’imprenditore, che non può quindi smontare in attesa della decisione. “Una decisione che” dice il presidente Mauro Della Valle, “deve tenere ben presente l’ultimo orientamento del Consiglio di Stato, che ha stabilito come, laddove il titolo paesaggistico sia stato concesso per la stagione balneare, è poi in capo all’amministrazione, non al privato, chiarire in modo inequivocabile eventuali motivazioni al diniego per il mantenimento annuale. Auspichiamo che il confronto politico possa evitare ennesime sfiancanti battaglie giudiziarie, e che la Sovrintendenza voglia avvalersi delle nostre professionalità ed esperienze in modo costruttivo. Penso alla volontà di concentrare gli sforzi sulla valorizzazione del paesaggio balneare, attraverso la redazione, per esempio, di un Piano colori, un Piano arredi, e perché no, una linea architettonica condivisa: buone pratiche, queste, per affiancare i privati e valorizzare il paesaggio costiero”.

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