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Cronaca Salve

Due dei 5 stabilimenti non in regola impugnano ordinanza: Tar dà però ragione al Comune

Nel pomeriggio di giovedì i giudici amministrativi hanno rigettato la richiesta di sospensione dell’ordinanza, emessa dall’Ufficio Suap e contestata da due attività: queste potranno soltanto occuparsi del noleggio di attrezzature

SALVE – Il Tar dà ragione al Comune e rigetta il ricorso di due stabilimenti. La decisione dei giudici amministrativi è giunta nel pomeriggio di ieri, circa una vicenda partita dal territorio di Salve una ventina di giorni addietro. L’amministrazione comunale aveva infatti chiesto all’Ufficio di polizia urbana e all’Ufficio tecnico dell’ente una mappatura dei lidi del litorale di competenza, per accertare che non vi fossero illeciti. L’indagine ha fatto emergere come cinque stabilimenti balneari, dislocati tra località Cabina e Torre Pali, non fossero in regola con le autorizzazioni.

A quel punto è stata emessa l’ordinanza di sgombero dall’ufficio Suap (Sportello unico per le attività produttive) e di relativa cessazione dell’attività di stabilimento. Il provvedimento disposto poiché i cinque esercizi in questione avrebbero presentato la Scia, la comunicazione di inizio attività, ma come noleggio di attrezzature balneari. Nella realtà, però, il funzionamento era praticamente quello di uno stabilimento a tutti gli effetti. Tanto che l’ordinanza ha anche disposto il ripristino dello stato dei luoghi, poiché l’installazione di ombrelloni lasciati tutto il giorno, notte compresa, avrebbe alterato l’arenile.

Due di questi cinque stabilimenti hanno impugnato quell’ordinanza, chiedendo al Tar un decreto di sospensione della stessa. Il giudice ha ritenuto di rigettare la richiesta, dando ragione all’ente comunale - difeso dall’avvocato Antonio Aventaggiato - e decretando lo smontaggio degli stabilimenti, consentendo loro di praticare l’attività di noleggio di attrezzatura. L’udienza è stata rinviata per il mese di settembre, in attesa del termine della stagione balneare.

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