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Cronaca Porto Cesareo

Tenta estorsione con il cavallo di ritorno? Condannato a quattordici mesi

L'imputato, secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbe chiesto del denaro a un 56enne per fargli trovare il trattore rubato

LECCE – Si è chiuso con una condanna a un anno e due mesi di reclusione il giudizio con rito abbreviato nei confronti di Gabriele Salvatore Ingusci, 36enne di Nardò, accusato di tentata estorsione. Una condanna contenuta per l’imputato, assistito dall’avvocato Cosimo D’Agostino, rispetto alla richiesta di tre anni formulata dal pubblico ministero. La sentenza è stata pronunciata dal gup Carlo Cazzella.

Al centro della vicenda una presunta estorsione con il cosiddetto sistema del “cavallo di ritorno”. Ingusci, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe incontrato la parte offesa, un 56enne di Porto Cesareo, in un locale pubblico. Poi, si sarebbe rivolto all’uomo dicendo di essere a a conoscenza del furto subito dall’uomo, aggiungendo: “Sine, io so, però ci vuole un caffè per farti ritrovare il trattore”. Parole che, secondo l’accusa, avrebbero sottinteso alla richiesta di denaro per far ritrovare al 56enne il trattore rubato. I fatti fanno riferimento al marzo del 2015.

A dare avio alle indagini, condotte dai carabinieri della compagnai di Campi Salentina, la denuncia della vittima. La presunta tentata estorsione non si è poi comunque concretizzata. Il 56enne si è costituito parte civile con l’avvocato Maria Nadia Quarta, nei suoi confronti il giudice ha stabilito un risarcimento di 5mila euro. 

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