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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Casarano

“Ti brucio con l’acido”, ma nel processo cade l’accusa principale: 8 mesi di reclusione

La Procura aveva invocato 4 anni e mezzo di reclusione per un uomo finito al banco degli imputati per maltrattamenti e lesioni ai danni della convivente. Ma il primo reato non ha retto a dibattimento

CASARANO - Erano pesanti le accuse che avevano mandato al banco degli imputati un 41enne residente a Casarano: c’erano maltrattamenti abituali nei riguardi della donna con cui aveva una relazione, sia nel periodo della convivenza, che in quello successivo alla separazione. In particolare, l’avrebbe denigrata, offesa, anche alla presenza dei figli minorenni, e picchiata con calci, schiaffi e pugni causandole lesioni sulle braccia e sulle gambe; l’avrebbe minacciata di morte, qualora avesse denunciato quanto pativa tra le mura domestiche con frasi del genere: “Se mi denunci o mi lasci, ti brucio con l’acido. Ho già preparato la legna”. 
In una occasione, il 14 dicembre del 2020, le avrebbe provocato ferite su viso, collo e cuoio capelluto giudicate guaribili in sette giorni. Insomma, questi i soprusi che la malcapitata avrebbe subito fino all’aprile del 2021, e per i quali, a processo, la sostituta procuratrice Simona Rizzo aveva invocato 4 anni e mezzo di reclusione. Ma, all’esito del dibattimento, il collegio giudicante è giunto a conclusioni differenti: ha assolto l’uomo dal reato di maltrattamenti e gli ha inflitto 8 mesi per le lesioni, disponendo la revoca del divieto di avvicinamento alla ex, al quale era ancora sottoposto.
Le motivazioni non sono note (saranno depositate entro novanta giorni), ma durante la discussione durata circa due ore, l’avvocato difensore Dario Paiano aveva cercato di smontare punto per punto la ricostruzione accusatoria, sollevando principalmente dubbi sulla credibilità della presunta vittima.
La sentenza, emessa ieri sera dalla prima sezione penale del tribunale di Lecce composta dalla presidente Annalisa De Benedictis e dalle colleghe Elena Coppola e Giovanna Piazzalunga, ha infine riconosciuto il risarcimento del danno per 500 euro alla donna che era parte civile con l’avvocata Pamela Spennato.
 

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